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Siracusa, caso "Zuimama": l'inchiesta si allarga

SIRACUSA. Ruotano attorno all’inchiesta sull’associazione «Zuimama» le perquisizioni compiute dai carabinieri della Procura sia negli uffici di palazzo Vermexio che nei locali della biblioteca comunale. Sono state acquisiti altri documenti relativi al progetto, costato alle casse pubbliche poco più di 10 mila euro, finalizzato alla realizzazione di un campus estivo per giovani appartenenti a famiglie non abbienti.

Quello che gli inquirenti vogliono scoprire sono le modalità con cui l’associazione avrebbe coinvolto l’Arci nella gestione del piano, finito al centro degli interessi dei magistrati che ipotizzano i reati di abuso d’ufficio e truffa in concorso. Nel registro degli indagati figurano l’assessore alle Politiche educative, Valeria Troia, il dirigente Rosaria Garufi, il responsabile del servizio Caterina Galasso, ed il presidente dell’associazione Cristina Aripoli. E proprio quest’ultima, alla fine del mese di luglio, dopo le denunce del consigliere comunale Simona Princiotta sulle presunte anomalie relative all’assegnazione ed alla realizzazione del servizio, aveva ammesso l’affiliazione di «Zuimama» ad «Arciragazzi» nazionale, federata, a sua volta, all’Arci.

Anzi, nella sua ricostruzione il presidente aveva spiegato che «Arciragazzi», gestore dell’iniziativa «Estate Ragazzi» alla Cittadella dello Sport aveva dato la disponibilità ad accogliere i bambini affidati a «Zuimama» e sempre secondo il presidente l’associazione ha poi provveduto a garantire la copertura assicurativa nei confronti dei bambini segnalati dal comune e degli animatori. Secondo il capo della Procura, Francesco Paolo Giordano, che coordina l’inchiesta, qualche punto oscuro ci sarebbe, a cominciare dall’assenza di una gara d’appalto.

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