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Fondi all’Inda , discusso il ricorso sul sequestro

SIRACUSA. Il tribunale collegiale presieduto dal giudice Alessandra Gigli, riunito ieri mattina in funzione di Riesame, si è riservato di decidere sul ricorso proposto dalla Procura della Repubblica contro il rigetto da parte del gip della richiesta di applicazione della misura cautelare reale nei confronti delle sedici persone, tra funzionari dell'Istituto nazionale del Dramma antico, della Regione, dell'assessorato regionale al Turismo ed un revisore contabile, rimaste coinvolte nell'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza su una presunta truffa consumata ai danni della Regione legata ai contributi comunitari relativi al programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale concessi nel 2009 e nel 2010.

Nel corso della discussione la Procura, rappresentata dal pm Vincenzo Nitti, ha insistito nel chiedere il sequestro preventivo per equivalente nei confronti di tutti gli indagati ritenendo fondata la ricostruzione accusatoria secondo cui non sarebbero state osservate le prescrizioni richieste dal bando di partecipazione al finanziamento e di conseguenza il finanziamento pari a poco più di due milioni di euro sarebbe stato ottenuto indebitamente. Per la difesa, hanno tracciato le loro conclusioni gli avvocati Luigi Latino, Giambattista Rizza, Dario Spadafora, Marco Mancuso, Sebastiano Ricupero, Bruno Leone, Ugo Castagna del foro di Palermo, Antonello Scordo del foro di Messina, i quali hanno contestato l'assunto accusatorio e chiesto la conferma del rigetto della misura.

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