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La morte di Eligia Ardita a Siracusa, «sigilli» della Procura alla casa

I carabinieri del comando provinciale hanno eseguito ieri mattina il sequestro dell’appartamento dentro il quale la donna è stata ritrovata in fin di vita a gennaio

SIRACUSA. L’abitazione di Eligia Ardita in via Calatabiano è adesso sotto sequestro. È dal racconto delle stanze nelle quali ha trascorso le ultime ore di vita l’infermeria siracusana che gli investigatori contano di poter trovare tracce ed elementi decisivi per individuare chi ha ucciso la trentacinquenne morta quando era all’ottavo mese di gravidanza e portava in grembo la piccola Giulia. I carabinieri del comando provinciale, su disposizione della Procura, hanno posto i sigilli ieri mattina all’appartamento dentro il quale la donna è stata ritrovata in fin di vita lo scorso mese di gennaio.

Eligia e la piccola Giulia sono poi morte pochi minuti dopo e la Procura in una prima fase ha avviato un’indagine pensando a un caso di malasanità. I risultati dell’autopsia che ha fatto emergere dei colpi in testa subiti dall’infermeria siracusana hanno però portato la Procura a effettuare una decisa virata avviando un’indagine per omicidio colposo e iscrivendo nel registro degli indagati Christian Leonardi, il marito della donna. Da quel momento la famiglia ha insistentemente chiesto alla Procura di sequestrare l’appartamento di via Calatabiano per analizzare ogni centimetro di quella casa alla ricerca di prove che possano consentire di fare emergere la verità sulla tragica morte di Eligia e della bimba che portava in grembo.

 

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