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Priolo, l’operaio-eroe morto per salvare il collega

Il racconto dei compagni di lavoro di Michele Assente: «Non ha esitato a calarsi nel pozzetto sapendo che Salvatore aveva perso i sensi»

PRIOLO GARGALLO. «Michele sarà per tutti noi un grande esempio di lavoratore e di uomo». È un coro unanime quello che ieri hanno voluto rilanciare i colleghi di Michele Assente, l'operaio siracusano della ditta Xifonia deceduto mercoledì mattina per salvare il collega Salvatore Pizzolo, che si era calato all'interno di uno dei pozzetti nell'impianto di etilene di Versalis, a Melilli. Alla fine nel tentativo di soccorrerlo sono morti uno nelle braccia dell'altro. Sono stati i colleghi a tributare un lungo applauso durante il sit-in organizzato ieri mattina per 8 ore dalle 6,30 dalle segreterie provinciali di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl davanti alla portineria centrale di Versalis, nel cuore dell'area industriale di Priolo.

Il coraggio di «Micky» Assente
Tante le testimonianze su «Micky», come veniva chiamato dai suoi colleghi, che condensano anche il profilo dell'operaio. «Era a dispetto della sua età un lavoratore con esperienza - ha spiegato uno dei colleghi, Salvatore Gionfriddo - ed era stimato anche dai più grandi di età perché era attento e scrupoloso. Il suo coraggio lo ha dimostrato fino alla fine, quando non ha esitato a calarsi nel pozzetto comprendendo che Salvatore aveva perso i sensi proprio per le esalazioni». Rabbia e tanta voglia di conoscere la verità nelle parole di un altro suo collega, Seby Musumeci.

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