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Naufragio nel Canale di Sicilia, più di 40 le vittime ad Augusta

Altri cinque migranti sarebbero annegati nel corso delle operazioni di salvataggio nel Canale di Sicilia condotte dalla nave militare tedesca Schleswig-Holstein

AUGUSTA. Altri cinque migranti - oltre a una quarantina di cui già si era venuti a conoscenza - sarebbero annegati nel corso delle operazioni di salvataggio nel Canale di Sicilia condotte dalla nave militare tedesca Schleswig-Holstein, che ieri ha sbarcato nel porto di Augusta 283 profughi soccorsi in tre diverse operazioni.

Dopo gli 88 superstiti di un gommone naufragato al largo delle coste libiche, che hanno parlato di una quarantina di morti, anche i migranti di un secondo gommone hanno riferito agli operatori di Medici senza Frontiere che, una volta a bordo della nave, si sarebbero accorti che cinque loro compagni di viaggio mancavano all'appello.

In entrambi i casi le vittime sarebbero annegate durante le operazioni di soccorso, mentre tentavano di aggrapparsi alle funi. Le imbarcazioni utilizzate per la traversata, vecchie e fatiscenti, erano già semi affondate al momento dell'intervento di alcuni mercantili in transito nella zona.

Tre presunti scafisti sono stati fermati dal Gruppo interforze di contrasto all'immigrazione clandestina nell'ambito delle indagini avviate dalla Procura di Siracusa in seguito allo sbarco di 283 migranti avvenuto ieri, ad Augusta.

Un'inchiesta è stata aperta dalla Procura di Siracusa, per fare luce sull'ennesima tragedia. Il procuratore, Francesco Paolo Giordano, ha fatto il
punto della situazione spiegando che i migranti, «sembrerebbe, si siano tuffati in mare quando hanno visto arrivare la nave porta container per soccorrerli. Non avrebbero calcolato bene la distanza fra il gommone e la nave mercantile e si sarebbero gettati in acqua, annegando mentre cercavano di raggiungere la salvezza».Tra le vittime anche alcuni bimbi.

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