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Delitto Leone a Siracusa, trovata l’impronta del killer

L’assassino dell’insegnante del Nautico in pensione avrebbe lasciato una sua «traccia» sulla abat-jour utilizzata per ucciderla

SIRACUSA. Sono arrivate forse ad una svolta le indagini sull’ancora oggi misteriosa uccisione di Elvira Leone, l’insegnante di 73 anni del Nautico in pensione barbaramente assassinata il 3 aprile dello scorso anno nella sua abitazione, dove viveva da sola, all’ultimo piano di un elegante edificio condominiale in piazza della Repubblica.

L’attenzione dei carabinieri è tutta puntata su un’impronta rinvenuta sul luogo del delitto e sul Dna tracciato dagli esperti del Ris di Messina (Raggruppamento investigazioni scientifiche) e trasmesso ai loro colleghi di Roma per la comparazione su scala nazionale tracciabile sulla scorta di una banca dati. Secondo indiscrezioni ufficiali, l’impronta di una persona di sesso maschile sarebbe stata rinvenuta sull'abat-jour che il crudele assassino ha utilizzato per compiere il delitto nel salotto di casa della donna, dove si è verificata la colluttazione, annodando attorno al collo della vittima il filo elettrico dopo avere tentato di soffocarla con un sacchetto di plastica. Gli investigatori sono convinti che la soluzione del giallo potrebbe arrivare dalla comparazione dell’analisi del Dna con le risultanze di alcuni interrogatori di persone vicine alla vittima ed i dati estrapolati dai tabulati del telefono cellulare utilizzato dall’insegnante.

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