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Siracusa, pizzo imposto al panificatore: due arresti

Le indagini coordinate dalla Procura: devono rispondere di estorsione

SIRACUSA. I carabinieri sono certi che avevano messo sotto torchio un panificatore a cui avrebbero voluto imporre il pizzo. Sono stati fermati per estorsione Davide Pincio e Maurizio Bianchini, coinvolti in passato in un’operazione antimafia degli agenti della Squadra mobile, denominata «Lybra», che portò all’arresto di 37 persone, tra cui il boss, Alessio Attanasio, indicato come il capo, e non solo carismatico, della cosca «Bottaro-Attanasio». Le indagini, coordinate dal capo della Procura, Francesco Paolo Giordano e dal sostituto, Antonio Nicastro, avrebbero avuto inizio dopo una ”soffiata” sulle difficoltà del commerciante, che opererebbe nella zona di corso Umberto, messo alle strette con delle richieste.

Da quanto emerge in una prima ricostruzione, i due indagati avrebbero avuto dei ruoli diversi con Bianchini che avrebbe vestito i panni del cosiddetto ”amico buono”, insomma quello che avrebbe fatto da mediatore per sistemare la faccenda. Evidentemente, le pressioni sarebbero state soffocanti, secondo quanto sarebbe emerso nella ricostruzione dell’accusa, fatto sta che il caso è finito nelle mani dei carabinieri, al comando del colonnello, Mauro Perdichizzi. Avrebbero messo sotto stretta osservazione i movimenti degli indagati, che non sarebbero mai stati persi di vista, fino a quando è partito l’ordine di fermarli. I due, nelle prossime ore, saranno sentiti al palazzo di giustizia, in viale Santa Panagia, dal giudice per le indagini preliminari del tribunale ma i carabinieri sentono di avere delle buone carte in mano in questa partita.

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