SIRACUSA. In un supermercato su 6 dipendenti 2 erano in nero ma il record è stato raggiunto in un negozio gestito da cinesi, ricavato in città, dove tutti e quattro i lavoratori erano senza un contratto. È quanto hanno scoperto i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro che, al termine di un controllo disposto dalla Direzione territoriale del lavoro, esteso in città ed in altri sei centri della provincia, tra cui Floridia, Solarino, Priolo, Avola e Augusta, hanno spiccato sanzioni per un ammontare complessivo pari a 20 mila euro. Le attività imprenditoriali visitate sono state 12 mentre è andata male ai tre titolari che sono stati denunciati in Procura. Per due di loro, è stata formalizzata l’accusa di violazione della privacy, in quanto avrebbero sistemato delle telecamere di videosorveglianza, all’interno del locale, senza alcuna autorizzazione. Insomma, tenevano sotto stretto controllo, secondo quanto sono riusciti a ricostruire gli inquirenti, il loro personale ma la violazione più importante l’avrebbe commessa il terzo imprenditore che, da quanto emerge nelle indagini dei carabinieri del Nil e del comando provinciale, non avrebbe versato nelle casse dell’Inps i contributi dei propri dipendenti.
Anzi, se li sarebbe messi in tasca, come hanno accertato gli investigatori che hanno compiuto le verifiche recandosi al palazzo dell’Inps in corso Gelone. E proprio qui si è scoperto che quei sei dipendenti, due del supermercato e 4 del negozio cinese, non avevano alcuna posizione previdenziale aperta, del resto sono stati loro stessi a dover ammettere che erano senza un straccio di contratto. A qualcuno di loro sarebbe stata ventilata una imminente assunzione, che, non sarebbe mai arrivata. Da alcune fonti, si è appreso che lo stipendio passato dai proprietari cinesi erano di poco superiore ai 500 euro ma si tratta di una stima che gli stessi investigatori devono ancora accertare.
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