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Mafia, le ambizioni di Linguanti nella zona sud

SIRACUSA. L’obiettivo di Antonino Linguanti era di espandersi a sud ma per farlo avrebbe avuto bisogno di liquidare alcuni concorrenti come Michele Crapula, ras di Avola, ed Angelo Monaco, una delle personalità più importanti della cosca Trigila di Noto. Un disegno criminale che è stato descritto ieri dal pentito Sebastiano Troia, nel corso del processo «Knock out» su traffico di droga, estorsioni e gioco d’azzardo a Cassibile.

Sono 8 le persone che il tribunale dovrà giudicare ma il ruolo principale, secondo la ricostruzione dell’accusa, lo avrebbe avuto proprio Antonino Linguanti, finito nella retata del 26 maggio del 2013 insieme ad altri 25 indagati, accusati dai carabinieri e dai magistrati della Procura distrettuale di Catania di essere parte integrante di un’organizzazione che avrebbe avuto a Cassibile la sua base operativa.  Il collaboratore di giustizia, che si è accusato dell’omicidio di Salvatore Giacona, freddato in un’imboscata in contrada San Domenico nell’aprile del 2009, e del delitto di Salvatore Bologna, trovato senza vita il 5 febbraio del 2002, ha delineato i piani di Linguanti, coinvolto in entrambe le esecuzioni, che aveva sotto il suo controllo tutto il mercato delle estorsioni nella sua zona.

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