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L’inchiesta sulla gara per il servizio idrico a Siracusa: «Consulenti al lavoro»

Francesco Paolo Giordano: «Indagine complessa con tante refluenze»

SIRACUSA. Si sono messi subito al lavoro i consulenti incaricati dalla magistratura di spulciare l’appalto per l’affidamento del servizio idrico in città. C’è un’inchiesta, coordinata dal capo della Procura, Francesco Paolo Giordano e dal sostituto Andrea Palmieri, che, nella prima fase, si è concretizzata con l’acquisizione di atti e documenti prelevati da palazzo Vermexio. «Hanno cominciato – spiega il capo della Procura – e si tratta di un lavoro articolato, come del resto l’inchiesta, su cui, per evidenti motivi non posso parlare. Di certo – continua Giordano – si tratta di un fascicolo piuttosto complesso che presenta tante refluenze. Naturalmente, siamo impegnati a conoscere tutti questi aspetti ma non possiamo aggiungere altri elementi».

I tecnici dello studio Boeri, che hanno incarichi con numerose Procure italiane, hanno preso in esame l’appalto, vinto da un raggruppamento di imprese composto dalla spagnola «Dam» e da due società romane, la «Ligean» e la «Onda», per un importo complessivo di oltre 16 milioni di euro. E tra gli aspetti che saranno passati al microscopio ci sarebbe la procedura di gara adottata così come la fase preliminare. Frattanto, il servizio è ancora nelle mani dell’amministrazione comunale che attende di ricevere le certificazioni antimafia prima di cedere le reti idriche alla nuova società. E su questo punto, il sindaco, Giancarlo Garozzo, non intende fare marcia indietro. Senza quel ”bollino”, che certifica la legalità, spetterà al Comune fungere da gestore, al posto della «Sai 8», dichiarata fallita ed al centro di un’inchiesta per bancarotta fraudolenta, anche in questo caso aperta dalla Procura e dalla Finanza.

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