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Porto di Siracusa, l'ex sottosgretario Gentile: «Serve un piano che razionalizzi i progetti»

SIRACUSA. Invita a guardare «all’intera area del porto» assicurandone «l’integrità» e poi ribadisce ancora una volta la necessità di «concludere prima possibile l’iter per l’approvazione di un nuovo piano del porto». L’ex sottosegretario ai Trasporti Raffaele Gentile accende nuovamente i riflettori sui progetti che riguardano il Porto Grande. In questo momento gli unici interventi attivi sono quelli che riguardano la riqualificazione delle banchine del Foro Italico e del Molo Sant’Antonio con gli operai dell’impresa che ha vinto l’appalto al lavoro su entrambi i fronti mentre il progetto per il «Marina di Archimede» è fermo in attesa di nuovi acquirenti dopo il fallimento della società «Acqua Pia Antica Marcia» e il piano per realizzare l’approdo turistico «Marina di Siracusa» attende ancora il via libera definitivo.

Gentile, però, allarga il fronte della discussione. «Qui non si tratta di dire si o no a questa o quell’altra iniziativa - sostiene l’ex sottosegretario - ma di fare in modo che l’iniziativa del privato si svolga in armonia e nel rispetto della funzione che il porto ha in una dimensione più vasta, quella di una città coinvolta in uno sviluppo fondato soprattutto sui beni paesaggistici e culturali».

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