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Siracusa, tracciata la nuova mappa della mafia

L’ascesa del gruppo capeggiato da Nunzio Salafia ha «interrotto» il duopolio formato dalle cosche «Bottaro-Attanasio e Santa Panagia

SIRACUSA. Nunzio Salafia si era creato un nuovo gruppo mafioso ed aveva messo radici in città. La geografia di Cosa Nostra, specie nel capoluogo, starebbe cambiando come svelato dai nuovi pentiti, le cui deposizioni hanno spianato la strada ai magistrati della Procura distrettuale di Catania ed alle forze dell’ordine.  L’antico «duopolio», composto dai clan «Bottaro-Attanasio» e «Santa Panagia», non esisterebbe più dopo l’ingresso nel capoluogo della fazione di Nunzio Salafia, che avrebbe, secondo la ricostruzione dei magistrati e dei carabinieri - al comando del colonnello Mauro Perdichizzi e del capitano del Nucleo investigativo, Luigi de Bari - , coinvolto gli alleati nel tentativo di estorsioni alla Sics, l’impresa di Carmelo Misseri, impegnata nei lavori di ammodernamento della statale «124».

Un nuovo assetto nella criminalità organizzata che si sarebbe creato senza guerre, come spesso capita in occasioni di mutamenti di equilibri dentro Cosa Nostra. È stato il neo collaboratore di giustizia Salvatore Mollica a fornire informazioni importanti agli inquirenti che gli hanno consentito di spiccare un’ordinanza di arresto nei confronti del boss.

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