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Noto, l’ospedale sotto la «scure» della Regione

NOTO. Oggi,alla Regione, si definirà il piano di riordino della rete ospedaliera della provincia. Tra fughe in avanti sull’ipotetica chiusura di nove piccoli ospedali in Sicilia, e tra questi il «Trigona» di Noto, crescono gli appelli per evitare la trasformazione del presidio netino. Ieri una nota è stata presentata dal deputato regionale Vincenzo Vinciullo per chiedere di aumentare di 146 i posti letto previsti per la provincia. Ma si chiede innanzitutto di mantenere il Trigona, in quanto c’è da concretizzare il progetto che prevede l’accorpamento con le cliniche private, spesso annunciato ma finora non concretizzato.

In commissione Sanità chiesti anche i posti letto per la terapia intensiva all’ospedale «Di Maria» di Avola e in quello di Lentini: sei per ogni presidio in aggiunta agli 8 posti letto dell’ospedale Umberto I di Siracusa. «I posti letto in più sono necessari – spiega Vinciullo – perché in base al numero di abitanti della nostra provincia quelli per la terapia intensiva dovrebbero essere 28 invece di 8, quindi vanno attivati quelli previsti per Avola e per Lentini. È impensabile, poi, che non ci siano posti letto per la rianimazione ad Augusta dove dovrebbe nascere il polo oncologico».

 

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