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Siracusa, commercio in crisi: "Chiusi i negozi storici"

I dati delle organizzazioni di categoria evidenziano 300 aziende chiuse e mille posti persi negli ultimi mesi. Linguanti: «Annata disastrosa»

SIRACUSA. «Trecento aziende chiuse negli ultimi dodici mesi, mille disoccupati ed un ricorso al precariato ed al lavoro nero che supera il 50 per cento tra città e provincia». L'allarme è stato lanciato dal presidente provinciale di Confcommercio, Sandro Romano che ha segnalato nei settori alimentare, dei farmaci e dei carburanti le situazioni più critiche. «Nell'ultimo trimestre abbiamo registrato la chiusura di attività storiche in alcune zone della città come corso Umberto, corso Matteotti, via Maestranza, viale Tica e corso Gelone - ha detto Romano - e questo comporta la perdita di lavoro per almeno 600 unità. Le cause sono riferite all'aumento della tassazione per i commercianti ed al crollo dell'acquisto dei beni di prima necessità. Le conseguenze le abbiamo rilevate a livello provinciale nel comparto delle piccole attività alimentari che stanno scomparendo, mentre nel settore auto quest'anno dai dati in nostro possesso ci sono state 3.800 nuove immatricolazioni a fronte delle 9.200 di due anni fa. Accanto a questo la provincia è al quarto posto per la presenza di auto senza copertura assicurativa, dopo Palermo, Catania e Messina». Confcommercio non vede prospettive rosee neanche per i primi mesi del 2015.

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