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Consiglio comunale di Siracusa, Castelluccio: «Tagliare i gettoni»

SIRACUSA. «Quando le commissioni non svolgono un lavoro concreto è giusto che non venga riconosciuto il gettone di presenza». È il segretario provinciale del Partito democratico, Carmen Castelluccio, a rilanciare l’idea di Salvo Sorbello e Stefania Salvo per rivedere in maniera netta il sistema di pagamento dei gettoni di presenza. La proposta di abolirne il pagamento quando non si raggiunge il numero legale è stata discussa in commissione Regolamento ma è poi stata bocciata con quattro astenuti e un voto favorevole e, almeno fino a questo momento, non sembra aver ottenuto il consenso da parte del resto dell’aula. Nella seduta di consiglio di mercoledì, però, è arrivata l’importante presa di posizione da parte di Castelluccio. «Ritengo sia una proposta sulla quale lavorare - ha dichiarato il segretario provinciale del Partito democratico - attraverso un confronto con tutti i consiglieri. Quando le commissioni non producono atti e non svolgono un lavoro concreto e utile per la città non è giusto che venga riconosciuto il gettone». Fino a questo momento, invece, anche quando non si raggiunge il numero legale e quindi la seduta della commissione o del consiglio non si svolge, il gettone di 65,55 euro lordi viene comunque pagato.

«Qualcuno dice che non pagare il gettone per le sedute non valide penalizzerebbe chi partecipa alle riunioni - ha aggiunto Castelluccio - ma è pur vero che le commissioni improduttive non producono nulla di utile». L’esponente del Pd non si risparmia poi una ”bacchettata” nei confronti di alcuni colleghi. «È sempre più diffuso il malcostume - ha continuato Castelluccio - di disertare le sedute delle commissioni gli ultimi giorni del mese quando in tanti raggiungono il tetto massimo di sedute, ventisei, raggiungibili in un mese». Va infatti spiegato che ciascun consigliere tra commissioni e sedute di consiglio può arrivare a un massimo di 26 gettoni di presenza. Tra le spese a carico del Comune bisogna poi aggiungere anche i rimborsi alle ditte private che hanno tra i loro dipendenti consiglieri comunali. Per Castelluccio «il numero legale viene a mancare troppo spesso e noi eletti dobbiamo assumerci la responsabilità di ricoprire il ruolo che ci è stato affidato in maniera responsabile. Per questa ragione è necessario avviare una discussione per rivedere il sistema delle commissioni e cambiarlo nell’interesse generale». Resta da capire, adesso, se la proposta troverà ad attenderla un nuovo muro di «no» nell’aula del consiglio.

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