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Le vie dei tesori riscoprono il fascino della provincia

Tradizionalmente la rassegna copre i 4 week end di ottobre e apre al pubblico luoghi nascosti di Palermo. Quest'anno invece si è voluto anche tentare il «fuori porta», con l'aiuto della ditta di autobus Labisi

PALERMO. Scoprire le collezioni inedite di Sciascia o l'antica Iaitas degli Elimi; o il museo di Terrasini che ha occupato lo spazio dei magazzini di conservazione del vino Zucco. O ancora, venire a sapere che la chiesa di San Domenico, a Castelvetrano, nasconde stucchi meravigliosi cinquecenteschi di Antonino Ferraro da Giuliana, appena restaurati. Sono soltanto alcune delle passeggiate fuori porta che quest'anno sono state inserite ne Le vie dei tesori dell'Università.

Tradizionalmente la rassegna copre i 4 week end di ottobre e apre al pubblico luoghi nascosti di Palermo. Quest'anno invece si è voluto anche tentare il «fuori porta», con l'aiuto della ditta di autobus Labisi. Tutte le passeggiate devono essere prenotate al call center 09123893000, è previsto un contributo a seconda del mezzo di trasporto utilizzato.

Sia questo sabato che il prossimo si può visitare il Museo di storia naturale di Palazzo D'Aumale a Terrasini, diviso in sei sezioni: storica, archeologica, geopaleontologica, naturalistica, etnoantropologica, bibliografica, cantina enologica. Qui si viene anche a scoprire la storia del vino Zucco, che arrivava sfuso attraverso un viadotto che portava il mosto, contenuto negli invasi sotterranei, dalla cantina al porticciolo.

Domenica si potrà invece visitare Castelvetrano, con la chiesa manierista di San Domenico, riaperta al pubblico dopo più di quarant'anni, visto che fu danneggiata dal terremoto del Belice. Splendidi gli stucchi di Antonio Ferraro da Giuliana, statue, bassorilievi, putti festanti, telamoni, sileni, cariatidi, bassorilievi ed altorilievi in stucco che si alternano a grottesche e stucchi e statue lignee, dipinti, bassorilievi e all'incantevole «Albero di Jesse».

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