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Omicidio di Carlentini, Ottanta coltellate per uccidere il marito

CARLENTINI. Sono state tre coltellate inferte al torace ad uccidere Alfio Vinci, 72 anni, meltameccanico in pensione assassinato nella notte tra lunedì e martedì della scorsa settimana dalla moglie Sebastiana Ippolito, 60 anni, casalinga, nell'appartamento in via del Mare, 98, in contrada Santuzzi a Carlentini. È morto, dopo una estenuante lotta con la moglie Sebastiana, visto che sono state riscontrate sul corpo dell'uomo oltre ottanta colpi di coltello a punta. Lo ha stabilito l'autopsia eseguita, ieri pomeriggio, all'obitorio dell'ospedale di Lentini dal medico legale Francesco Coco, incaricato dal magistrato Martina Bonfiglio che sta seguendo l'indagine sull'omicidio.
Un dato che è emerso dall'esame necroscopico è quello della ferocia inaudita con cui la moglie si è scagliata contro il marito che dormiva nella camera da letto. Il pensionato, secondo quanto emerge dall'autopsia, durata tre ore, è stato sorpreso nel sonno dalla moglie, a quel punto ha tentato una reazione, ma non è riuscito a disarmare la donna, la cui furia omicida non gli ha dato scampo. Poi Alfio Vinci è riuscito ad alzarsi dal letto, quindi è crollato a terra esamine in una pozza di sangue.
I risultati dell'autopsia hanno confermato, dunque, la prima ricostruzione dell’omicidio effettuata dai carabinieri della stazione di Carlentini e dai militari della compagnia di Augusta coordinati dal comandante Federico Lombardi.
Il medico legale ha anche effettuato una comparazione con le ferite riportate da Sebastiana Ippolito nel tentativo di suicidarsi con lo stesso coltello con il quale aveva ucciso il marito. Oltre cinquanta le ferite riscontrate sull'addome della donna: molte riguardano la colluttazione con il marito che ha tentato di oppore una vana difesa.
Dall'esame necroscopico sul corpo dell'uomo non sono state riscontrate ferite agli arti inferiori, ma solamente al torace, all'addome e agli arti superiori e al collo.
Il medico legale, oggi, invierà la relazione tecnica al magistrato Martina Bonfiglio e al procuratore Francesco Paolo Giordano. «Ho riscontrato ferite e lesioni da arma da taglio a punta - ha detto - su tutto il corpo, ma quelli letali che hanno provocato la morte sono state tre al torace, di cui una al cuore".
I militari dell'Arma hanno effettuato un sopralluogo all'interno dell'appartamento di via del Mare dove hanno raccolto tracce ematiche e sequestrato il coltello da tavolo utilizzato da Sebastiana Ippolito per uccidere il marito Alfio Vinci e tentare poi il suicidio. Il sopralluogo è servito ai carabinieri per stabilire esattamente se la donna dopo aver accoltellato e ucciso il marito sia andata direttamente in bagno per tentare il suicidio oppure sia rimasta nel corridoio, visto che dalla cucina, alla camera da letto e al bagno sono state riscontrate macchie di sangue.
I carabinieri hanno acquisito anche la relazione dei medici del 118 e la testimonianze dei condomini di via del Mare. I familiari adesso attenderanno il nulla osta del magistrato per la consegna della salma e programmare i funerali.

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