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Lido di Noto, scoppia la guerra degli ambulanti

NOTO. Una guerra senza fine per quei posti negati: scoppia puntualmente in estate la protesta degli ambulanti di Lido di Noto. Unanime il commento di quanti nei tre mesi più caldi dell'anno operano con i loro camioncini nel centro turistico: «C'è di mezzo il nostro lavoro e con esso il futuro delle nostre famiglie». Venditori ambulanti che chiedono, a seguito delle istanze, la concessione di uno spazio dove poter sistemare il mezzo per il commercio al dettaglio, «unica fonte di guadagno specie in questo momento contrassegnato da forte crisi». E, come per il passato, chiamano direttamente in causa il Comune, con in testa il sindaco Corrado Bonfanti, sollecitato a portare a definizione quel capitolo, per certi versi bizzarro, legato alle autorizzazioni e alla titolarità del suolo. E mentre si annuncia una nuova crociata con decine di ambulanti (anche con posteggi in città), già sul piede di guerra per le troppe e continue limitazioni, a Lido di Noto in questi ultimi giorni è esploso il caso della panineria mobile di Tonino Gialletto, titolare del «Don Camillo», sballottato in pochi giorni da un posto all'altro, da Calabernardo a Noto marina. Al forte malcontento generato dalla mancata assegnazione di un'area si è unita la disapprovazione per le multe che continuano a fioccare per via dell'inosservanza della normativa. «I guai, insieme ai danni, per me non hanno più fine», dice l'ambulante che da ieri sera ha iniziato la sua protesta dopo che il Comune ha revocato una precedente autorizzazione, con posto assegnato a Calabernardo, in quanto l'area è del demanio marittimo. Costretto a sbaraccare in poche ore e, su indicazione (verbale) dei funzionari comunali, trasferito a Lido di Noto dove ad attenderlo c'è una più stressante situazione. «In quanto ambulante con posteggio non fisso - dice - devo spostare il mezzo ogni ora e a una distanza non inferiore ai quattrocento metri. Ma è mai possibile?». Pronta la risposta del sindaco Corrado Bonfanti: «Nessuna guerra agli ambulanti. Il titolare del Don Camillo - spiega - ha avuto assegnato un posto fisso in città, in piazza Risorgimento. Uscendo da tale confine soggiace alla disciplina prevista per gli ambulanti senza posteggio fisso». Ma Gialletto annuncia già le sue controffensive.

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