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Noto, ipotesi di rimpasto di giunta con l'opposizione

NOTO. Semplicemente ordinari aggiustamenti? Un interrogativo che a tutt'oggi manca di una chiara risposta da parte del sindaco Corrado Bonfanti (a capo della coalizione «Progetto Noto») che negli ultimi mesi, a conferma dei nuovi sconvolgenti accordi per la composizione dell'esecutivo, ha avuto contatti con il Nuovo centro destra, partito di opposizione. A scongiurare nuove operazioni di reclutamento sono in tanti. Per i partiti di maggioranza zè fastidioso vedere che perdenti, aggregati e ripescati ambiscono a posizioni di primo piano».
Si allarga, con in testa «Uniti per la città», il fronte dei contrari a rimescolamenti e pastrocchi. Troppo pochi i posti disponibili, appena quattro, per i cinque partiti che compongono l'attuale quadro politico. «Uniti per la città» e sindaco: più che un incontro (che ancora non c'è stato e forse mai ci sarà), al momento è solo scontro. Anche nella città barocca per taluni versi la politica si fa su Twitter, con l'acre scambio di battute tra Corrado Bonfanti, sindaco di Noto, e il coordinatore di Upc Maurizio Sessa che nei giorni scorsi ha chiesto al capo dell'amministrazione, alla vigilia degli annunciati e previsti cambi in giunta, un incontro, spronandolo al tempo stesso ad «evitare pasticci portando al governo della città partiti, gruppi o movimenti che non hanno vinto le elezioni». In buona sostanza un richiamo al pieno rispetto del «patto di legislatura, sottoscritto, all'indomani dell'insediamento a palazzo Ducezio, tra le diverse componenti, che prevedeva la rotazione degli assessori dei cinque partiti della coalizione». E così la vicenda, prima di essere dibattuta in un'aula di palazzo Ducezio, è finita sulle pagine di Twitter, il più popolare servizio, insieme a Facebook, di social networking, aprendo una vera e propria discussione anche a colpi di pungenti battute.
L'attacco è del sindaco che ha chiesto al coordinatore del movimento: «Ma Upc chi? Fammi conoscere l'attività amministrativa del tuo movimento in questo ultimo anno» (dallo scorso ottobre Uniti per la città non ha rappresentanti in giunta). Pronta la replica, anche questa al vetriolo, di Sessa: «Ma di cosa vai parlando, caro sindaco. L'azione amministrativa l'hai tutta tu con quegli assessori che ti ritrovi. Assessori? Quando il nostro movimento è stato chiamato ad amministrare la città lo ha fatto nel migliore dei modi. Piuttosto - dice Sessa a Bonfanti - perché non parla del tuo gruppo, questo illustre sconosciuto?». Il chiaro riferimento è al movimento «Impegno per Noto», fondato dall'attuale sindaco Bonfanti prima delle elezioni del maggio 2011 e che, presente con una propria lista alle consultazioni, non riuscì a portare nemmeno un consigliere a palazzo Ducezio. Ma Sessa, senza perdersi d'animo per quanto successo, ha tirato diritto per la sua strada chiedendo a Bonfanti un invito ufficiale. Durante il quale dovrà discutersi del futuro della coalizione che dovrà avere la sua naturale struttura. Ossia quella che ha portato Bonfanti alla guida della città. Ma i problemi, che si annunciano scottanti, sono troppi. Chi lascerà l'esecutivo?

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