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Siracusa, la nuova stagione di "Dramma Antico" tra incertezze e ritardi

SIRACUSA. Dubbi, preoccupazioni, incertezze che metterebbero a rischio, ancora una volta, la prossima stagione teatrale dell'Istituto nazionale del Dramma Antico: è quanto sostiene con forza ma senza perdere le speranze di ricostituire un apparato artistico e culturale di elevato spessore, il presidente dell'associazione «Amici dell'Inda», Enrico Di Luciano. «Non la stagione in sé rischia, ma il suo prestigio, perché un ritardo sulla programmazione e sulla scelta degli spettacoli - ha detto Di Luciano -, e dunque sui contatti con gli attori, porterebbe ad una stagione mediocre». Un ritardo che Di Luciano attribuisce alla mancata attività del consiglio di amministrazione, di fatto ancora inesistente, che ”è fondamentale - spiega il presidente degli Amici dell'Inda -, nella scelta dei titoli, dei registi, dei traduttori”.
Lo stesso consiglio che, non ancora insediato ufficialmente, e dunque inattivo, avrà, come primo incarico quello di formulare la proposta al ministro per i Beni culturali per la nomina del sovrintendente. Nomi, quelli che dovrebbero costituire il nuovo consiglio di ammistrazione già noti, come Walter Pagliaro, Arnaldo Colasanti Antonio Presti e Paolo Giansiracusa. E non risparmia critiche Di Luciano sulle scelte operate da Regione e Comune. Per sottolineare una oggettiva inadeguatezza ”basta fare riferimento alla legge istitutiva della fondazione - ammette -, secondo la quale il componente del consiglio di amministrazione va individuato tra personalità di elevato profilo culturale e con spiccata conoscenza di studi sul teatro antico, letteratura classica latina e greca. Caratteristiche, queste, che reputo distanti dagli interessi culturali dei prescelti”. «E in ogni caso - fa notare Di Luciano - ancora la commissione Cultura della Camera non ha comunicato alcun parere sui nomi inviati, parere obbligatorio ma non vincolante, e dunque spetterà al ministro l'ultima parola, ma non prima della nomina da parte della Commissione di un relatore». Che si possa arrivare all'autunno prossimo, sembra allora inevitabile, ed è ”tardi -, secondo Di Luciano - per avviare ogni tipo di trattative con attori e registi, senza considerare che a questa operazione il contributo del sovrintendente è fondamentale”. Sulla famosa terna niente traspare, ma anche in questo caso i tempi non lasciano presagire niente di buono e ”l'inadeguatezza dei componenti designati rimane un fatto grave, perché contraria alle direttive della legge”. In particolare sulla nomina di Presti, caldeggiata dall'assessore regionale Mariarita Sgarlata, è molto critico. «È evidente - afferma Enrico Di Luciano - che l'assessore sconosce la normativa a riguardo, ma anche, a mio parere, la tradizionale valenza culturale delle tragedie: parla infatti di ”innovazione” e ”sperimentazione” che con Presti porterebbero ad un ”cambio di marcia”, quando sappiamo che in altri tempi tali innovazioni e sperimentazioni hanno prodotto sonori flop».

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