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Il neo sindaco di Pachino: casse comunali disastrate

PACHINO. Un buco di oltre 14 milioni di euro ed un mutuo trentennale che costerà ai pachinesi 578 mila euro l'anno. Fino al 2042. Inoltre, c'è l'incognita contenzioso che farà aumentare la situazione debitoria. Sono queste le condizioni delle casse comunali e a comunicarlo è stato il sindaco, Roberto Bruno, nella seduta consiliare di insediamento del consiglio comunale, svoltasi venerdì nell'aula di via Rubera. Hanno giurato i consiglieri ed il sindaco, è stato eletto il presidente, Turi Borgh, ed il vicepresidente, Giuseppe Giuliano, e poi le note dolenti del primo cittadino. Ad un mese esatto dalla proclamazione, Roberto Bruno ha portato in aula il carteggio sulle condizioni disastrose delle casse comunali.
Un indebitamento di oltre 14 milioni di euro che deriva dai canoni mensili da pagare alla ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti solidi urbani, alle fatture dell'Enel, a quelle dei professionisti per le spese legali. Ed anche per i decreti ingiuntivi ed in minima parte dalle fatture per il servizio di telefonia. La "mazzata" , però, porta il nome di "Decreto salva imprese". L'immissione di liquidità arrivata nel 2013 nelle casse comunali, per tamponare alla grave crisi degli enti pubblici, costerà ai pachinesi 578 mila euro l'anno. Perché l'amministrazione guidata dall'ex sindaco, Paolo Bonaiuto, per accedere all'anticipazione di liquidità, infatti, ha acceso un mutuo trentennale con la Cassa depositi e prestiti e dovrà pagare, a regime a partire dal 2015, una rata di ammortamento annuale complessiva di 578 mila euro fino al 2042. "Si tratta - ha dichiarato il sindaco, Roberto Bruno -, con tutta evidenza di una pesante ipoteca che non solo l'amministrazione, ma l'intera città riceve in eredità, con cui ciascuno di noi nel rispetto dei ruoli che ricopre, deve fare i conti".
Per tentare di tamponare al dilagante debito, ed anche alla luce del documento inviato dalla Regione con cui si definisce il Comune strutturalmente deficitario, il sindaco ha dato vita ad una "cura dimagrante". Nei prossimi sei mesi, sino a dicembre, il risparmio sarà di 273 mila euro grazie alla revoca degli incarichi fiduciari della scorsa amministrazione, alla revoca dei Piani strumentali e alla riduzione delle indennità di posizione organizzativa. "Si agirà - ha continuato il sindaco - in questi mesi a venire con una riduzione della spesa corrente, col taglio delle spese superflue e comunque in una riqualificazione della spesa in almeno tre direttrici: personale, lavori dell'Ufficio tecnico comunale e contenzioso".

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