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Siracusa, rimpasto in giunta: si cerca il dialogo nell'area democratica

SIRACUSA. Due dimissioni annunciate, quelle di Santi Pane e Paolo Giansiracusa, e il terzo volto nuovo, quello di Valeria Troia. Si sta lentamente completando il quadro della seconda giunta guidata da Giancarlo Garozzo. Le trattative sono ormai alla fase finale e l’annuncio da parte del primo cittadino è ormai questione di ore. All’appello mancano ormai poco ”tessere” e una di queste sarebbe proprio quella di Valeria Troia, una giovane di 33 anni, nominata solo poche settimane fa consulente per il coordinamento degli interventi in materia di educazione e innovazione sociale. Il suo nome, salvo ripensamenti dell’ultima ora, si andrà ad aggiungere a quelli di Gianluca Scrofani dell’Udc, e Antonio Grasso, capogruppo di «Con Garozzo sindaco». Sulle dimissioni di Pane e Giansiracusa è invece intervenuto Garozzo. «La formalizzazione di queste dimissioni - ha detto Garozzo - aiuta a superare questa delicata fase perchè riusciremo a riequilibrare i rapporti nel consiglio comunale in modo che siano più rispondenti all’attuale geografia politica». Ai tre volti nuovi bisognerà poi aggiungere quelli dei confermati: il vicesindaco Francesco Italia, per lui sarebbe pronta anche la delega alla Cultura che era di Alessio Lo Giudice, Liddo Schiavo, che fino a questo momento ha gestito le Politiche sociali, e Silvana Gambuzza che ha coordinato l’assessorato alla Viabilità. In bilico restano ancora Maria Grazia Cavarra, indicata dal Megafono e fino a questo momento assessore comunale alle Politiche sportive e al Decentramento. Cavarra è stata difesa a spada tratta da associazioni e società sportive e a meno di stravolgimenti dovrebbe restare in giunta almeno fino alla fine dell’anno. Tutta da chiarire è invece la posizione di Fabio Moschella, indicato dall’area «Dem» del partito. L’attuale assessore alle Attività produttive sembrava in un primo momento destinato a uscire dalla giunta ma non è escluso che alla fine possa rimanere limitando solo a tre gli avvicendamenti nella squadra guidata da Garozzo. Proprio da «Area Dem» e in particolare dal deputato nazionale Sofia Amoddio e dal parlamentare regionale Marika Cirone Di Marco, arrivano segnali distensivi e un invito al sindaco a prendersi qualche ora di riflessione. «Soprassedere per qualche giorno e consentire un chiarimento anche aspro dentro il partito - sostengono Di Marco e Amoddio - sarebbe la strada maestra che permetterebbe al sindaco di varare una fase amministrativa solida, affidata a un ragionamento capace di sfidare le insidie dell’aula e il contrasto che inevitabilmente, per sue uniche responsabilità, si troverebbe ad affrontare tutti giorni da parte del Pd». Per Amoddio e Di Marco «accumulare macerie su macerie non è consentito a chi ha ruoli di direzione» e in questa fase bisogna evitare «sottovalutazioni, scorciatoie e sentenze inappellabili». Invito al dialogo anche da parte di Enzo Pupillo, coordinatore provinciale dell’Area «Dem». «È indispensabile - ha detto Pupillo - che si ritrovi subito la strada della proficua collaborazione reciproca. Per il Pd questo è il tempo dell’assunzione di responsabilità per dimostrare che si è degni della fiducia che gli elettori hanno risposto in Matteo Renzi e nella sua linea politica». Sulla vicenda è intervenuto anche il gruppo che fa riferimento all’ex presidente del consiglio provinciale Michele Mangiafico. «L’implosione dei rapporti dentro il Pd - si legge nella nota del movimento politico che ha come rappresentante in consiglio comunale Cetty Vinci - aprono una stagione incerta ma non per questo improduttiva. Riteniamo incomprensibile per chiunque assistere quotidianamente a pubbliche conferenze di una parte del Pd che silura in pubblico gli stessi provvedimenti che sostiene in giunta».

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