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Beni culturali, fondi dello sbigliettamento ogni tre mesi ai Comuni: è scontro tra Garozzo e Regione

SIRACUSA. Si inasprisce lo scontro tra il Comune e la Regione sui fondi dello sbigliettamento, che il governo Crocetta intende versare nelle casse municipali ogni tre mesi. Così come previsto dalla nuova procedura secondo cui «gli incassi andranno a finire all’assessorato regionale Beni culturali che li girerà al Comune con cadenza trimestrali e sulla base dei rendiconti fatti dalla Sovrintendenza». Procedure dunque più lunghe e farraginose, che rischiano di mandare in tilt i servizi che il Comune finanzia con gli introiti derivanti dallo sbigliettamento al parco della Neapolis ed al museo archeologico Paolo Orsi.
A rischio, come sottolineato dal sindaco Giancarlo Garozzo c’è l’utilizzo di circa 800 mila euro l’anno. Soldi su cui fino adesso ha potuto contare l’amministrazione comunale per la gestione e gli interventi in alcuni siti. Si tratta di risorse che vengono utilizzati dal Comune per villa Reimann, la fruizione del parco della Neapolis con il pagamento dello straordinario al personale, la manuntenzione della grotta del Salnistro e della grotta dei Cordari. E che sono stati anche indirizzati per i lavori all’impianto elettrico all’Ipogeo di piazza Duomo, il ripristino del canale Galermi, la messa in sicurezza della Latomia di santa Venera, il restauro delle mura dionigiane e la pulizia e derattizzazione dei siti.
«È una procedura a cui mi opporrò fermamente - ha detto Garozzo - e contro la quale spero anche gli altri sindaci decidano di fare fronte comune. Intanto sto scrivendo una nota di protesta indirizzata sia a Crocetta e che all’assessore regionale ai Beni culturali Furnari». «Lodevole che si voglia fornire le biglietterie di Pos - aggiunge il primo cittadino - ma la sensazione è che l’assessorato voglia assumere il controllo di queste somme, esautorando comuni e sovrintendenza dalla gestione di denaro prezioso per la cura e la valorizzazione dei siti». Il primo cittadino evidenzia tra le altre cose come a fronte a dati che stimano in Sicilia «appena il 3,4 per cento del Pil proveniente dalla cultura, la Regione abbia deciso di peggiorare ulteriormente la situazione». In quest’ottica viene anche esclusa la possibilità per il Comuni di anticipare le somme per i servizi attualmente finanziati con i fondi derivanti dallo sbigliettamento. «Vista la situazione dei bilanci - dice Garozzo - nessun ente potrà anticipare le somme e gli interventi verranno bloccati». Intanto sono a rischio i servizi dei custodi in carico al Comune «che minacciano - è stato spiegato - di non lavorare oltre l’orario stabilito perchè a causa di un ritardo nell’accreditamento del denaro, non possono essere più fronteggiati i pagamenti relativi allo straordinario».

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