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Ex Sai 8 di Siracusa, Garozzo: «I lavoratori li tuteliamo noi»

SIRACUSA. «Siamo noi a tutelare gli interessi dei lavoratori. La Cgil ha deciso di dare connotati politici alla vicenda piuttosto che favorire il dialogo». Giancarlo Garozzo non ci sta a passare per il sindaco che gioca col futuro dei lavoratori della «Sai 8» e scende in campo contro le critiche che gli sono state rivolte dal segretario provinciale della Cgil, Paolo Zappulla accusandolo a sua volta di «mistificazione della realtà». «È vero - afferma il primo cittadino - che 10 dipendenti ex Sai 8 si occuperanno degli impianti di Siracusa. Ma questo avverrà non in cambio di promesse ma perchè il testo unico degli enti locali mi da il potere di precettare i lavoratori, con ordinanza, per ragioni di tutela della pubblica igiene e sanità». «Tante le inesattezze - continua - a cominciare dal fatto che sarei responsabile della perdita di 400 posti di lavoro tra diretto e indotto. Fino a prova di smentita - dice ancora il primo cittadino - su iniziativa di Siracusa, Augusta e Solarino, con il passaggio alla gestione privata riusciremo a salvaguardare 90 dipendenti ex Sai 8 e una parte consistente dell’indotto, che tra le altre cose non si comprende perchè debba cessare di operare visto che il servizio non verrà interrotto nè a Siracusa nè altrove». Precisazioni anche sulle scelte di Augusta. «Non mi risulta che si sia defilata - aggiunge Garozzo - ma in questo caso i lavoratori assorbiti saranno 83. I restanti comuni hanno optato per altre forme di gestione, e forse non assorbiranno tutto il restante personale. Ma c’è tempo fino a mercoledì per cambiare idea e unirsi al consorzio». «Zappulla invece - attacca il sindaco - preferisce avvelenare i pozzi. E aizza gli animi di chi è in difficoltà come dimostra il presidio a Canalicchio». Il segretario della Cgil viene poi accusato di aver «brillato per silenzio» sugli aspetti finanziari. «Dice che ha presentato una proposta al commissario Ortello - aggiunge - ma io la sconosco. La ragione dell’abbandono del tavolo è solo una: non poteva chiedere che fosse l’Ato, e quindi i comuni, a farsi carico dei debiti di Sai 8 a fronte di una gestione di appena 90 giorni. Sulle perdite poi - conclude Garozzo - Zappulla ha fatto un’autentica magia perchè 600 mila euro mensili sono diventati due milioni e mezzo, quindi sette milioni e mezzo in tre mesi. Forse aveva in mente che fossero i comuni a farsene carico così da farci dichiarare il default? Oppure ha trovato una soluzione di cui nessuna è a conoscenza».

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