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Avola, trasparenza sì, regali no: nuove norme per i comunali

AVOLA. "Definire i doveri minimi di diligenza, bontà, imparzialità e buona condotta che i dipendente del Comune sono tenuti ad osservare nell'esecuzione delle proprie funzioni." È in sintesi questo l'obiettivo principale del nuovo regolamento a cui si devono attenere i dipendenti comunali, ovvero al "Codice di comportamento proprio del personale del Comune di Avola", approvato ieri pomeriggio con delibera dalla giunta comunale. Si tratta di 17 articoli con i quali l'amministrazione comunale intende continuare sulla strada intrapresa della riorganizzazione e gestione del personale, adesso anche attraverso la definizione dei principi generali di disciplina e condotta relativa al buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, con la quale si richiamano le norme della trasparenza e dell'anticorruzione nei Comuni.
Nello specifico, uno degli articoli recita che, "il dipendente osserva e svolge i propri compiti nell'interesse pubblico, senza abusare della propria posizione, in modo efficiente ed efficace, seguendo anche una logica dello svolgimento delle attività amministrative di contenimento dei costi senza pregiudicare la qualità dei risultati." Tra i principi morali di ogni dipendente comunale, quello di, "non accettare, né sollecitare in alcun modo regali ed altre utilità per sé e per gli altri al fine di preservare l'imparzialità degli uffici." Inoltre, "il dipendente non deve collaborare con soggetti privati che possano essere in conflitto di interesse con il Comune", quindi, "deve astenersi di partecipare a decisioni che possano coinvolgere interessi propri, che suoi parenti e degli affini, restando pertanto rispettoso delle misure per la prevenzione della corruzione." Al dipendente comunale è chiesto soprattutto il dovere di "svolgere la sua attività lavorativa fornendo servizi al pubblico, rispettando gli appuntamenti con i cittadini in modo trasparente." Per quanti non rispetteranno gli obblighi comportamentali, prevede il "codice", l'amministrazione procederà alla applicazione delle sanzioni attraverso procedimenti disciplinari che potranno arrivare fino al licenziamento.
Al Comune fino ad oggi, durante i primi 2 anni della sindacatura Cannata, sono stati quattro i dipendenti comunali "colpiti" da provvedimenti disciplinari, per accertati abusi, con sospensione temporanea dal lavoro e decurtazione dello stipendio fino a 3 mesi.

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