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La «Notte dei musei» a Siracusa non delude: duemila i visitatori al Paolo Orsi

SIRACUSA. Oltre duemila visitatori alla «Rotonda di Adelfia», lo spazio espositivo aperto sabato sera al museo archeologico regionale «Paolo Orsi». Nella «Notte dei musei» non solo turisti ma anche semplici cittadini hanno scelto di visitare uno dei luoghi più suggestivi del patrimonio archeologico della città. «La rotonda di Adelfia» è caratterizzata dal sarcofago di età costantiniana, ritrovato il 12 giugno 1872 da Francesco Saverio Cavallari all’interno della Catacomba di San Giovanni. Tantissime le persone in coda davanti al museo, e non sono mancate le polemiche: molti hanno atteso a lungo prima di poter visitare la struttura, aperta dalle 20,30 fino alle 23. Dopo l’esperienza di sabato sera lo spazio espositivo della «Rotonda di Adelfia» rimarrà aperto per permettere ai visitatori di ammirarlo.
La «Notte dei musei» è un evento europeo che ha coinvolto molti siti in tutta Italia e anche in provincia. In città numerose le visite pure al museo regionale di Palazzo Bellomo, rimasto aperto fino alle 23,30. Negli spazi espositivi della galleria di via Capodieci numerosi i visitatori che hanno apprezzato la mostra aperta nei giorni scorsi dal titolo «Santa Lucia dal buio alla luce - Dai depositi alle sale del museo Bellomo, opere dal XIV-XIX secolo», allestimento dedicato all’iconografia della santa, con l’esposizione di opere che erano conservate nei depositi del museo. E in molti hanno apprezzato anche l’apertura, avvenuta ieri, del sito di palazzo Montalto, chiuso da due anni per i lavori di restauro. Qui è stata allestita la mostra «Poligoni dell’arte» realizzata dall’associazione «Reba» e che comprende anche un’opera inedita del maestro Franco Battiato e della pittrice siracusana Lela Pupillo.
Visite per la notte dei musei anche in provincia con l’apertura straordinaria e notturna del museo «Antonino Uccello» di Palazzolo, dove i visitatori hanno ammirato la collezione etnoantropologica della cultura contadina, l’area archeologica di Leontinoi e la Villa del Tellaro a Noto.

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