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Inquinamento a Siracusa, monitoraggio da potenziare

SIRACUSA. L’amministrazione comunale del sindaco Giancarlo Garozzo incassa anche il benestare di Legambiente sulla necessità di una presenza più determinante nel controllo della rete di monitoraggio sulla qualità dell’aria nei comuni del petrolchimico. Una posizione emersa nell’incontro che Enzo Parisi e Giusy Mangano, per Legambiente, hanno avuto con la commissione consiliare Ambiente presieduta da Gianluca Romeo. «Per fronteggiare l’inquinamento atmosferico - hanno detto Parisi e Mangano - occorre valorizzare la rete di monitoraggio pubblica e coinvolgere cittadini e associazioni». I due esponenti ambientalisti hanno anche evidenziato la necessità di una «distinzione netta di ruoli tra il soggetto istituzionalmente preposto allo svolgimento dei controlli ambientali, l’Arpa, e il Cipa». E posto una serie di richieste alla luce anche di quanto emerso nell’ultimo tavolo prefettizio. Legambiente ha tra le altre cose chiesto la revisione dei provvedimenti Aia, la «realizzazione presso le industrie di sistemi tali da recuperare in tutto o in massima parte gli off-gasper evitarne l’invio nelle torce», l’adeguamento tecnologico dell’impianto di depurazione Ias. In discussione anche le bonifiche. L'incontro con Legambiente è stato preceduto da quello con l’assessore all’Ambiente Francesco Italia. «Abbiamo avviato una serie di interlocuzioni - ha detto il vicesindaco - con il ministero dell’Ambiente e chiesto di sedere al tavolo tecnico per le Aia. Ma nel frattempo l'attenzione sulle questioni qualità dell’aria resta altissima». L’incontro ha coinciso con l'ennesima giornata di proteste dei cittadini per miasmi e cattivi odori. «Tante le segnalazioni arrivate anche ai nostri uffici - ha detto il vicesindaco - per l'ennesimo episodio di cattivi odori nell'aria. Il comune si è immediatamente attivato utilizzando anche un cannister. Ma occorre alzare il livello di attenzione su una vicenda che vede in primo piano la salute dei cittadini». Nell'incontro sono stati anche illustrati i risultati dell'ultimo tavolo prefettizio per la firma del protocollo riguardate le emissioni industriali ed il monitoraggio. «Siamo determinati a mettere in campo azioni politicamente forti - ha aggiunto Italia - per una gestione della rete del Cipa maggiormente condivisa con ruoli di primo piano per Arpa e Asp». Riflettori accesi ancora una volta sulla necessità di «monitorare veramente le sostanze inquinanti». Ed in questo senso sono stati rimarcati i limiti del protocollo con le industrie. «Non è tollerabile - ha aggiunto Italia - convivere con un problema che ha assunto tali dimensioni. Occorre cambiare verso e subito».

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