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Siracusa, i dipendenti occupano la clinica "Villa Rizzo"

Cartelloni e manifesti per difendere il posto di lavoro.I 30 dipendenti della clinica «Villa Rizzo» stanno protestando per scongiurare il rischio di chiusura della struttura sanitaria

SIRACUSA. «Pronti ad incatenarci qui ed a protestare anche di notte per non perdere il nostro posto di lavoro». È lo sfogo di Maria Argentino, una delle trenta dipendenti della Nuova clinica «Villa Rizzo», che da ieri mattina hanno occupato la struttura ospedaliera di via Sebastiano Agati. La protesta del personale, tra medici, infermieri, operatori socio sanitari e addetti al settore amministrativo, riguarda la chiusura della clinica prevista per domani alla scadenza della seconda proroga concessa dalla curatela fallimentare.
Un provvedimento che aprirebbe la via ai licenziamenti diretti con la cessazione dell'attività della clinica dove sono operativi i reparti di Chirurgia, Oculistica e Ortopedia con un totale di 45 posti letto. Ieri la riunione programmata tra la proprietà della clinica e i dirigenti dell'assessorato regionale alla Sanità si è conclusa senza alcun risultato e oggi la mobilitazione dei dipendenti proseguirà. All'ingresso hanno piazzato cartelloni e manifesti ed hanno chiesto ai parlamentari regionali siracusani di evitare la chiusura della clinica. «Nonostante la proprietà della clinica - ha spiegato Maria Argentino - stia facendo di tutto per garantire la prosecuzione dell'attività, sembra si stia tentando l'impossibile per farla chiudere creando le condizioni per sottrarre l'accreditamento alla struttura».
Ieri i lavoratori che attendono di ricevere complessivamente anche due mensilità e gli emolumenti dello scorso anno, insieme con il componente della segreteria provinciale della Cgil, Enzo Vaccaro ed il responsabile provinciale del settore Sanità privata della funzione pubblica del sindacato, Enzo Vaccaro, hanno inviato una richiesta di incontro al prefetto, Armando Gradone. «Sta avvenendo che dall'oggi al domani rischiamo di finire per strada - ha sottolineato un'altra dipendente della clinica, Patrizia Vasques - sia il tribunale che i creditori hanno in maniera concorde riconosciuto che l'offerta economica della proprietà è l'unica a possedere i requisiti necessari per essere accolta. Ci chiediamo perché si stia facendo di tutto per rallentare l'operazione fino a farla saltare del tutto». Il componente della segreteria provinciale della Cgil, Enzo Vaccaro si è rivolto anche alla deputazione regionale. «Vanno salvati questi trenta posti di lavoro - ha detto Vaccaro - evitando la perdita di trenta posti di lavoro e di servizi sanitari necessari per la città». 

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