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Augusta, sanatoria edilizia: cento pratiche evase e 11 mila in attesa

AUGUSTA. Sono circa un centinaio le pratiche di sanatoria edilizia espletata in circa quattro mesi dall'ufficio sanatoria del Comune a fronte di undicimila pratiche che giacciono ancora inevase sui tavoli dei tecnici. È il bilancio del responsabile del settore dell' Urbanistica e Sanatoria del Comune, Angela Cacciaguerra che spiega che proprio per far fronte alla grossa mole di lavoro che, se fosse espletata porterebbe anche notevoli introiti alle casse comunali, è stata istituita un nuova task force composta da sette tecnici, più la stessa responsabile, chiamati a snellire la mole di lavoro delle pratiche "che risalgono anche a oltre 20 anni fa e riguardano costruzioni non ancora sanate ed edificate nell'80, nell'88, nel '94 e del 2003. Si tratta di un iter molto complesso e lungo che -ha detto- stiamo cercando di snellire con questa nuovo gruppo di lavoro che abbiamo creato, prima vi era solo un tecnico all'ufficio sanatoria del Comune".
Un passo avanti rispetto ad una situazione di lentezza amministrativa che ha suscitato le lamentele dai tecnici, nei mesi scorsi il "Cup", il comitato unitario dei professionisti dell'area tecnica aveva più volte protestato anche per l'inadeguatezza dei locali dove sono stati trasferiti gli uffici comunali della Sanatoria e dell'Urbanistica. «È vero che si procede con lentezza, ma questo si verifica perchè -ha aggiunto il sovraordinato dei Lavori pubblici, Adele Giusto- abbiamo dovuto creare un'organizzazione che era inesistente. Abbiamo pubblicato sul sito del Comune tutta la modulistica online necessario per effettuare le varie pratiche e che i tecnici possono scaricare".
Per la redazione del nuovo piano regolatore generale, invece, si sta lavorando alle procedure necessarie per affidare gli incarichi per lo studio geologico e per la "Vas", la valutazione ambientale strategica propedeutica per il prg, sul fronte dei Lavori pubblici in vista dell'arrivo dell'estate si ripresenterà di nuovo il problema dei parcheggi del Faro Santa Croce che probabilmente non potrà disporre delle due aree private, salvo che per una diversa disposizione dei due proprietari. E' stato, infatti, redatto il progetto e avviato l'iter espropriativo che però hai i suoi tempi tecnici che potrebbero andare oltre l'estate, non ha invece la copertura finanziaria necessaria il progetto per l'allargamento della strada che porta al Faro.

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