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Priolo, avvertimento al presidente del consiglio

PRIOLO. Nuovo incendio a Priolo ma questa volta ad essere presa di mira è stata una macchina. Non una qualsiasi, una Mini «One», parcheggiata in via Giusti, che è nella disponibilità di un’impiegata legata al presidente del consiglio comunale, Beniamino Scarinci, coinvolto, insieme al sindaco Antonello Rizza ed altre 12 persone, nell’inchiesta del commissariato di polizia di Priolo «Qualunquemente» su un presunto malaffare al Comune.

L’incendio si è scatenato nella tarda serata di lunedì scorsa, intorno alle 22, orario in cui sono giunte le prime segnalazioni al centralino del comando provinciale di Siracusa. Le squadre dei pompieri sono state anticipate da un passante, che, armato di un estintore in polvere, ha arginato l’azione del rogo, al resto ci hanno pensato i soccorritori, che hanno spento gli ultimi focolai poco dopo il loro arrivo.

Sono stati avviati gli accertamenti per comprendere la natura dell’incendio e sono gli stessi vigili del fuoco a non escludere il dolo. La relazione è stata girata ai carabinieri della stazione di Priolo che hanno in mano le indagini su questo strano episodio ed il lavoro è puntato sulla possibile chiave di lettura: potrebbe essere un avvertimento. Ma si tratta solo di una ipotesi, perchè è anche possibile la firma dei vandali, del resto nei giorni scorsi, sempre a Priolo, è stato appiccato un incendio ad un chiosco in legno ricavato in un parco giochi per bambini.

Su quest’ultimo episodio, su cui sono concentrate le indagini degli agenti del commissariato di polizia, la pista vandalica è piuttosto forte, visto l’obiettivo preso di mira. Non sono casi isolati, poco più di una settimana fa, un rogo ha danneggiato, in modo abbastanza serio, la veranda di un pub, nel cuore di Priolo. L’ipotesi che sia di matrice dolosa è abbastanza probabile ma spetterà agli uomini del commissariato l’ultima parola. Di certo, questi fatti non fanno dormire sogni tranquilli alla popolazione, già scossa, di recente, da quell’inchiesta portata avanti dalla Procura di Siracusa che avrebbe svelato un sistema di clientele, al cui epicentro ci sarebbe l’amministrazione comunale.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbero stati erogati contributi di solidarietà sociale a persone per nulla indigenti in cambio di ”pacchetti” di voti sia per le elezioni regionali dell’ottobre del 2012 sia per le amministrative dello scorso anno, che hanno confermato, per il secondo mandato consecutivo, il primo cittadino, Antonello Rizza, ritenuto dagli investigatori uno dei vertici di questo sistema.

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