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Ossa in un angolo, mistero al cimitero di Noto

NOTO. Tra fiori, ghirlande e qualche lumino nel buio che fascia l'intera zona, al camposanto di Noto, affiorano anche i misteri. Anzi, continuano. Dal non ancora risolto "giallo" delle due bare vuote rinvenute la prima settimana dello scorso settembre in una vasta area centrale della nuova ala (dove da più di otto mesi sono in corso i lavori per la costruzione di cappelle, loculi e ossari), all'odierno caso, forse ancora più macabro, delle ossa scoperte in un isolato angolo dell'area di più recente realizzazione, a pochi passi dall'ingresso nord dell'imponente struttura che sorge in contrada Busulmone, nel tratto di strada che collega la città barocca alla borgata montana di Testa dell'Acqua. Almeno tre le ossa abbandonate per terra, a qualche metro dalle laccate maniglie di quel che rimane di un cofano mortuario, e da una croce in pietra: la scoperta, del tutto casuale, è stata fatta nei giorni scorsi da un giovane.

Le tre ossa, di media lunghezza, da un primo esame hanno tutte le caratteristiche per poter essere ritenute quelle di arti umani. Misteri e interrogativi attorno alla scoperta: ci si domanda come sia stato possibile che le ossa siano finite in quel luogo a ridosso del muro di cinta della nuova ala del cimitero. La zona, infatti, seppure vicino a uno degli ingressi principali, è fuori mano: si tratta di uno stretto corridoio senza uscita situato sul retro di una palazzina che costeggia il perimetro cimiteriale e che ospita centinaia di loculi. In quel luogo, tra cumoli di terra e la spontanea vegetazione, sono stati scoperti i resti. In pochissimi sarebbero a conoscenza dell'accaduto, tuttavia chi ha visto non ha alcuna voglia di pronunciarsi su questo inquietante episodio destinato, al pari di quello delle due bare abbandonate e ritrovate mesi fa, a suscitare interesse e curiosità. Un sospetto tuttavia c'è, alimentato anche dall'episodio delle due bare vuote: con ogni probabilità si sarà trattato di una esumazione (forse abusiva) operata quando il cimitero era deserto. Ipotesi questa che sembra la più attendibile legata com'è al problema dei residui di rifiuti delle esumazioni che andrebbero smaltiti in luoghi autorizzati. Potrebbe trattarsi anche di ossa emerse a seguito dei lavori di sistemazione di vecchi terreni dove si trovavano salme tumulate per terra.

Un fatto è certo: il mistero è destinato a durare sino quando non arriveranno più sicure risposte. Già all'indomani della scoperta delle due bare (nella circostanza le indagini furono affidate dalla Procura della Repubblica alla Polizia municipale di Noto), gli operatori del cimitero indicarono la strada da seguire per porre fine ai continui e spiacevoli episodi: il controllo, a mezzo di videosorveglianza, di tutte le aree di accesso al cimitero, soprattutto la parte di più nuova costruzione, insieme alla chiusura degli ingressi.

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