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Buio e discariche nelle colline di Noto

NOTO. Il lungo viale è del tutto oscurato, eccezione fatta per poche centinaia di metri di strada che attraversano il santuario mariano. Nessun guasto all'impianto centrale: più semplicemente il furto di diverse centinaia di metri di rame prelevati dai cavi dell'illuminazione pubblica. Un rito molto frequente di questi tempi: ed è buio.
Nemmeno Santa Maria Scala del Paradiso, la borgata collinare che sorge lungo la strada che da Noto porta a Palazzolo Acreide, è passata indenne da questa pratica. ”Attraversare di sera il lungo sentiero è un'impresa", dice Franco Empoli, insegnante in pensione che ha casa nel tratto di strada che congiunge il santuario mariano, situato a mezza costa sulla collina della Valle del Bove, con quel che resta dell'antica Noto distrutta dal terremoto del 1693.
"Ho saputo del furto di rame da altri villeggianti". E oggi si tenta di correre ai ripari per ridare luce all'intero isolato. "A nome di quanti risiedono nella borgata - dice - ho già chiesto un incontro con il commissario straordinario della Provincia di Siracusa". I tanti problemi (e non solo di competenza della Provincia) che affliggono quanti vivono in quella borgata che dalla fine della primavera e per tutta l'estate quadruplica le presenze. Buio per tutto il viale dove sono allineati decine di monumenti religiosi con le stazioni dedicate al Rosario (e in parte alla Via Crucis), ma anche pericolose discariche disseminate in più tratti del bivio che della strada per Palazzolo scende sino al santuario. "Sparse nel raggio di alcune centinaia di metri si contano diverse aree verdi utilizzate come discariche. Ancora più grave è il fatto che in queste spazi c'è anche dell'eternit", afferma l'insegnante in pensione che, insieme a quanti risiedono nella borgata, non vuole iniziare una nuova stagione con queste spiacevoli premesse. "Si dovranno trovare, e subito, adeguate soluzioni per restituire dignità a questo luogo, tappa fondamentale per quanti amano il turismo culturale", dice Franco Empoli che già nel passato ha posto all'attenzione di Provincia e Comune la situazione che vivono i residenti della Scala. "I conti li facciamo anche col diffuso fenomeno del randagismo", aggiunge, problema anche questo, come quello della bonifica delle aree, di competenza del Comune di Noto. "Giorni fa - dice l'uomo - con la mia auto ho dato un passaggio a due turisti che a piedi, incuranti della presenza di branco di cani, volevano raggiungere Noto Antica. Quello dei randagi è un problema da non prendere sotto gamba".

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