NOTO. "L'ufficialità ancora non c'è, ma le voci di una possibile contestuale chiusura delle sedi sub-provinciali di Noto sia dell'Inps che dell'Agenzia delle Entrate, nell'ambito della politica dei tagli alla spesa pubblica, si rincorrono sempre con maggiore insistenza". A lanciare il nuovo allarme, che richiama alla mente altre chiusure (su tutte quella del Tribunale), è Salvo Veneziano, capogruppo consiliare del movimento cittadino "Noto Nostra", che definisce tale ipotesi "di grave nocumento per la città la quale verrebbe privata di due servizi pubblici di grande rilevanza sociale. Servizi - dice - che storicamente fanno di Noto il punto di riferimento della zona sud della provincia di Siracusa".
A ventiquattro ore dal lanciato allarme Veneziano è pronto a portare l'argomento in consiglio comunale: "lo farò già stasera nel corso della riunione della massima assise municipale. Pur essendo condivisibile la riduzione della spesa pubblica - afferma -, tuttavia ciò non può consistere in un deciso taglio ai servizi resi ai cittadini. Piuttosto deve essere orientato all'eliminazione delle spese improduttive e parassitarie e alla riqualificazione di quelle inefficienti". E c'è anche l'esortazione: "gli accorpamenti operati verso il centro continuano a rivelarsi fonte di ulteriori costi, in quanto di solito le sedi provinciali non hanno locali sufficienti ad accogliere gli uffici che vi vengono concentrati, con la conseguenza che occorre prendere in affitto nuovi immobili. Gran bel risparmio". A rendere più amara la situazione contribuisce anche un ulteriore fatto: "secondo le voci che circolano - afferma Veneziano - qualcuno dei comuni vicini alla nostra città pare si sia dichiarato disponibile ad accogliere gli uffici da sopprimere a Noto. Di fronte a un episodio così grave - commenta - occorre che sindaco e assessori assumano le opportune iniziative per scongiurare l'irrazionale eventualità".
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