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Siracusa, lo stop al progetto "Spartacus" Rivolta dei formatori senza stipendi

SIRACUSA. Hanno presidiato per l’intera mattinata la sede del centro per l’impiego, nella zona di San Giovanni, rivendicando la tutela del posto di lavoro e il riconoscimento delle professionalità impiegate nei servizi. Sono i lavoratori della formazione professionale, provenienti dai vari enti presenti sul territorio che, terminato l’impegno nel progetto «Spartacus» del Ciapi, dallo scorso 22 aprile sono sospesi dal servizio, con dieci mensilità arretrate e senza alcuna garanzia di un eventuale reintegrazione. Un sit-in pacifico al quale hanno partecipato circa 80, dei 150 lavoratori che si occupano di orientamento a sostegno di chi accede nel mondo del lavoro, durante il quale è stato annunciato il presidio permanente e la richiesta di un confronto con il governo regionale. «La sospensione del servizio - ha spiegato Enrico Cordova un operatore - oltre a creare difficoltà economiche ai tanti lavoratori della formazione, limita il sostegno ai cittadini che hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta ha assicurato continuità lavorativa per il personale in questione, ma di fatto il provvedimento di sospensione non lascia alcun margine di speranza». Sulla vicenda intanto i lavoratori assicurano battaglia con ulteriori azioni di protesta per chiedere il pagamento delle mensilità arretrate ed il ripristino dell’attività dopo la conclusione del progetto «Spartacus». «Continueranno a mantenere alta l’attenzione - ha aggiunto Cordova - organizzando altri presidi con l’obiettivo di ottenere riscontri ed un confronto con i responsabili regionali anche in previsione dell’avvio di un nuovo progetto rivolto ai giovani per l’inserimento nei vari settori lavorativi».
Il progetto «Spartacus» figura al centro di un filone d’indagine della Guardia di Finanza esteso alla struttura di Priolo nell’ambito dell’utilizzo dei fondi per la formazione da parte del Ciapi di Palermo. 

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