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Augusta, al «Muscatello» sindacati contro l’Asp

AUGUSTA. Assegnare al distretto sanitario anche il secondo piano del nuovo plesso dell’ospedale «Muscatello» toglierà spazio per ospitare i 121 posti letto del nosocomio previsti dalla bozza assessoriale di riordino della sanità.
A lanciare l’allarme sono i sindacati di categoria Cisl, Cgil, Cismo-Asmd, Anaoo-Assomed e Fial Medici che hanno invitato una lettera all’assessore regionale alla Salute e al commissario straordinario dell’Asp di Siracusa per chiedere cosa intendano realmente fare dell’ospedale Muscatello oltre che ai commissari straordinari del Comune sollecitando un loro intervento “affinché il legittimo interesse alla salute degli abitanti di questa importante area industriale e militare venga adeguatamente tutelato”. Tutto nasce dalla delibera dell’Asp di Siracusa sulla rifunzionalizzazione del «Muscatello» che prevede lavori di manutenzione straordinaria di alcuni locali al secondo piano della nuova ala che verrebbero assegnati al distretto sanitario per ospitare l'ufficio Igiene, il Consultorio e la Neuropsichiatria infantile, dopo che parte del piano terra e l'intero primo piano già da tempo ospitano uffici e ambulatori territoriali.
«Se i lavori di rifunzionalizzazione dovessero essere realizzati, - dicono - l'ospedale non disporrebbe più di una struttura idonea ad ospitare, adeguatamente, 121 posti letto previsti nella bozza di decreto assessoriale di rimodulazione della rete ospedaliera per il Muscatello. La deliberazione segue una serie di altri provvedimenti, attivi e omissivi, quali la soppressione del "punto nascita", la mancata attivazione dei posti letto di Neurologìa e di Oncologia assegnati all'ospedale, il mancato potenziamento del'Endoscopia digestiva, il mancato completamento dell'elisuperficie, la mancata realizzazione del "ponte di collegamento" tra i due padiglioni, questi provvedimenti sono un disconoscimento della rilevante importanza del bacino di utenza dell'ospedale di Augusta, oltre che espressione di una netta discordanza tra quanto pubblicamente annunciato e gli atti realmente adottati».

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