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Pachino, il Comune vuole estendersi sino a San Lorenzo

A deciderlo è stata la giunta guidata dal sindaco Paolo Bonaiuto, che ha deliberato l’avvio del procedimento. Una battaglia che dura da anni tra i due comune limitrofi

PACHINO. Dall’ultimo isolato di Marzamemi sino a tutta contrada San Lorenzo, per ben cinque fogli di mappa catastale. Sulla disputata territoriale per ottenere una porzione del territorio di Noto, il Comune ha preso posizione autorizzando la predisposizione del progetto per la rettifica dei fogli 420, 421, 419, 411 e 402. A deciderlo è stata la giunta comunale guidata dal sindaco, Paolo Bonaiuto, che ha deliberato l’avvio del procedimento. Una battaglia che dura da anni tra i due Comune limitrofi. «Abbiamo considerato – ha dichiarato il primo cittadino pachinese -, che nel corso degli anni è emersa una reale necessità da parte sia dei cittadini residenti in quelle contrade, sia di quelli che sono proprietari di villette che della stessa macchina amministrativa, soprattutto con riferimenti al borgo marinaro, di chiedere l’accorpamento del territorio». La stessa amministrazione nel 2011 ha nominato due esperti esterni, Pasquale Aliffi, Corrado Di Pietro e Sebastiano Castagnino, componenti dell’associazione “Comitato territoriale Pro Pachino”, che hanno prodotto una relazione tecnica con cui sono stati individuati i territori e la legge regionale che prevede lo scorporo. In pratica, il progetto prevede una richiesta del territorio a Noto che va dall’ultimo isolato di Marzamemi, tra le vie Bianchi, Nuova e Montoneri, e poi le contrade Spinazza, Bove Marino e San Lorenzo. I cinque fogli di mappa catastale sono delineati dalla strada provinciale 19 Pachino-Noto e dalla strada di San Lorenzo-Reitani. Tante le problematiche che sono emerse e che sono diventate serie motivazioni affinchè sia i cittadini che il comune di Pachino hanno deciso di intraprendere l’iniziativa. Innanzitutto l’iscrizione dei residenti in liste elettorali di un comune situato a 20 chilometri di distanza, l’assistenza sanitaria, il pagamento dei tributi, i servizi. Ma anche la gestione dei rifiuti, la condotta idrica e quella fognaria, l’illuminazione elettrica pubblica e la sistemazione della strade. Da questo punto di vista i residenti ed i proprietari delle villette che sono comprese nei cinque fogli di mappa catastale si sono sentiti sempre trattati dal comune di Noto come dei cittadini di “serie B”. 

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