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Pachino, Bonaiuto «licenzia» il vicesindaco

PACHINO. Bonaiuto ritira le deleghe a Rosa. Era già nell'aria da diversi giorni, ma il primo cittadino, venendo meno ai suoi modi, poiché non ha quasi mai sbattuto fuori dalla giunta assessori, ieri mattina ha scelto di porre fine alla permanenza nell'esecutivo del suo vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Sebastiano Rosa, che siede anche tra gli scranni del consiglio comunale.
"Per motivi insanabili - ha dichiarato Paolo Bonaiuto -, dal punto di vista politico, soprattutto alla luce della nuova campagna elettorale". Così, Rosa e il suo gruppo, andranno a cercare collocazione altrove ma, a questo punto, potrebbe fallire il tentativo di "Bonaiuto bis". Intanto le altre coalizioni sono a lavoro per le elezioni amministrative del 25 maggio. Il deputato regionale Enzo Vinciullo, leader siracusano del Nuovo Centrodestra, ha smentito le voci di un accordo tutto "siracusano" tra deputati regionali secondo cui Andrea Rabito, coordinatore cittadino del partito di Alfano, sarebbe "costretto" a dialogare col Partito democratico. "Niente di più falso - ha dichiarato il parlamentare regionale -, non ci sono accordi di questo tipo. Rabito ed il suo gruppo, così come tutti gli altri gruppi che fanno riferimento a me, sono liberi di scegliere le loro alleanze in piena ed incondizionata autonomia. Dunque, sono solo voci messe in giro ad arte da chi mente sapendo di mentire".
Nel Centrosinistra, intanto, è spuntata anche la candidatura a sindaco dell'avvocato Salvatore Lucenti. Il legale incontrerà questa sera il candidato ufficiale del Pd, Roberto Bruno, per tentare di fare sintesi e presentare una coalizione più compatta ed aggregante per le elezioni amministrative. "Ho sentito parlare bene di Bruno - ha ammesso l'avvocato Lucenti -, e penso sia un buon candidato. Ma ritengo che la mia figura possa essere più aggregante". Comunque, Lucenti, che ha avuto un colloquio romano con esponenti della direzione nazionale del Partito democratico, ha anche preventivato che potrebbe fare un passo indietro in favore del consigliere comunale del Pd, la cui candidatura sarebbe già in stato avanzato, se ci fosse l'unanimità di tutti i gruppi che siedono al tavolo della coalizione.

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