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Augusta, trasformare le scuole in centri di accoglienza: proteste

AUGUSTA. No all'utilizzo delle scuole "verdi" di via Dessiè come centro di accoglienza per i migranti minori, alcuni dei quali dopo essere sbarcati ad Augusta sono stati trasferiti al centro di accoglienza "Don Orione" di Floridia, riservato a persone con problemi psichici e ad anziani. È doppia la polemica in città dove la concreta possibilità di destinare l'immobile del primo istituto comprensivo "Principe Di Napoli", chiuso da più di un anno, per accogliere i migranti minori sta creando molte preoccupazioni tra i residenti e tra chi ha un'attività commerciale in zona. Un gruppetto di persone si è già incontrato ieri pomeriggio e nei giorni scorsi davanti all'ingresso della scuola per decidere come muoversi e si sta pensando anche di avviare una raccolta di firme per chiedere di non istituire nessun centro di accoglienza in zone urbane, a due passi dalle abitazioni, dove è difficile garantire un controllo costante, anche perchè non si parla più di emergenza sbarchi, ma di un problema che rischia di diventare sempre più cronico visto che le migliori condizioni del mare favoriranno certamente altri viaggi della speranza.
"La scuola elementare era stata dichiarata inagibile per ospitare i nostri figli e, invece, diventa improvvisamente agibile per ospitare i migranti. - dice Thomas Granata, che gestisce una palestra a due passi- Ci chiediamo se sia normale tutto questo, cioè ospitare in pieno centro storico gente senza un reale controllo penale e sanitario. Lampedusa insegna, ma il Comune garantirà la sicurezza, l'igiene e il lavoro delle piccole realtà presenti a Terravecchia o anche noi poi dovremmo chiudere perchè nessuno vorrà più scendere in quel territorio che una volta chiamavano Paradiso e si sta preparando a trasformarsi in inferno?".
Ma la polemica monta anche per la sistemazione da parte del Comune di alcuni migranti minori al centro "Don Orione" di Floridia, così come dice Samantha Papiro che, commentando un articolo su immigrati del Giornale di Sicilia postato su Facebook, ha sottolineato come i minori migranti debbano "convivere con persone con gravi problemi mentali che assumono quotidianamente farmaci, il cui effetto non sempre riesce a farli rimanere calmi, -dice- costringendoli ad assistere a scene di assoluto delirio e, a volte, mettendo a repentaglio la loro vita. Ma tutto questo sembra che a nessuno importi, le associazioni a tutela dei minori e le istituzioni sanno e tacciono. La struttura non ha un mediatore culturale, i minori non hanno possibilità di uscire dal centro, costretti anche a una dieta uguale per tutti rigorosamente in bianco. Dalle statistiche si evince che su circa 100 migranti arrivati in questo centro solo 15 sono stati trasferiti nelle case famiglia, tutti gli altri sono fuggiti prima". Dal Comune fanno sapere che la struttura rientra comunque tra quelle indicate nella provincia dalla Prefettura di Siracusa per l'accoglienza, la altre sono a Portopalo e Priolo.

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