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Siracusa, giro di squillo dalla Bulgaria: fermate altre cinque donne

SIRACUSA. Non è bastata la prima bonifica della polizia per sradicare un giro di prostituzione in via Columba. Dopo il blitz di martedì scorso, conclusosi con l’allontanamento di due ragazze, originarie della Bulgaria, gli agenti delle Volanti, nella tarda mattinata di ieri, hanno bloccato cinque giovani connazionali, che, però, avevano scelto di lavorare da un’altra parte, nella zona tra via Necropoli del Fusco, a ridosso del circuito, e la rotonda in prossimità della fonte Ciane.
Le lucciole, dalle prime informazioni raccolte dagli inquirenti, sarebbero venute in città nelle prime ore del mattino, intorno alle 9, e ci sarebbero dovute rimanere ancora per molto, almeno fino al pomeriggio. Si sarebbero ritagliato un giro di affari abbastanza importante visto il gradimento che le donne, tra i 24 ed i 35 anni, avrebbero riscosso tra i clienti, automobilisti di passaggio ed incalliti frequentatori di prostitute. Sembrerebbe confermata la tariffa, dai 30 ai 50 euro per un rapporto sessuale: se non fossero state fermate dai poliziotti si sarebbero messe in borsa alcune migliaia di euro. Gli inquirenti hanno la certezza che le lucciole non abitino nel capoluogo, la loro ”residenza” l’hanno fissata a Catania, vero quartier generale di molte gang straniere che gestiscono il traffico a luci rosse delle loro connazionali. E proprio nella città etnea si sono estese le indagini della polizia, che si sarebbero fatte consegnare delle informative su questo presunto giro di prostitute bulgare. La pista dell’Est è molto calda e poco meno di un anno fa sono stati i carabinieri del comando provinciale di Catania ad arrestare 4 persone che avrebbero avuto in mano il mercato delle lucciole nella zona della stazione ferroviaria etnea: di ragazze ne sarebbero state contate una ventina, dislocate tra via Domenico Tempio e viale Ionio. L’indagine dei militari svelò che dietro a questa attività illecita non c’era la mafia locale, interessata ad altri affari, come la droga e le estorsioni, ma delle organizzazioni rumene e bulgare, che avrebbero deciso di unire le forze per ritagliarsi una fetta importante in questo mercato, abbastanza lucroso. L’area catanese, evidentemente, non li avrebbe del tutto soddisfatti, forse il loro obiettivo era di espandersi lungo il costone meridionale della Sicilia orientale e così avrebbero deciso di mettere radici a Siracusa. Per recarsi fino in città le ragazze potrebbero avere usato i mezzi pubblici, come fanno molte altre prostitute di altra etnia che vivono fuori città, ma gli agenti delle Volanti, agli ordini del dirigente, Francesco Bandiera, stanno accertando se la gang dispone di un parco auto per accompagnarle al lavoro.

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