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Lentini, dipendenti comunali in protesta per gli stipendi

LENTINI. «L'assemblea permanente continuerà fino a quando la vicenda del debito fuori bilancio di Federico De Geronimo non si concluderà con l'accensione del mutuo con la Cassa depositi e prestiti e con lo sblocco degli stipendi». Lo ha ribadito, ieri pomeriggio, analizzando la situazione che vede i dipendenti del comune di Lentini mobilitati da giorni per ottenere gli studenti, il segretario aziendale della Cgil Angelo Magnano durante l'assemblea che si è svolta all'interno dell'aula consiliare di via Galliano a Lentini.
Le iniziative di protesta continueranno anche oggi per sensibilizzare il sindaco Alfio Mangiameli e l'amministrazione comunale ad accelerare il percorso per concludere definitivamente il contenzioso con il debito di quattromilioni e trecentomila euro che il comune di Lentini dovrà elargire per un esproprio effettuato 25 anni fa.
La situazione anche se sono registrati passi avanti non si è ancora sbloccata. Il giudice esecutore della sentenza De Geronimo ha depositato l'ordinanza con la quale revoca il dispositivo del 24 febbraio scorso che bloccava gli stipendi e la liquidità della tesoreria comunale ma non avrebbe ancora invitato la Banca popolare di Ragusa a pagare gli stipendi ai duecentoventi dipendenti comunali.
Il giudice Carolina Burrascano invece ha provveduto a nominare Paola Lorenzetti consulente tecnico d'ufficio per accertare il contestato ordine cronologico delle fatture che sono state pagate che ha di fatto bloccato gli stipendi al personale.
Intanto i consiglieri di opposizione hanno chiesto l'elenco completo di tutti i provvedimenti giudiziari di condanna dell'ente, esecutivi o provvisoriamente esecutivi sebbene non definitivi, da cui originano debiti fuori bilancio che dovranno essere approvati dal consiglio comunale. «Gli uffici debbono predisporre il bilancio di previsione - ha detto il consigliere di ”Rinascita Leontina” Stefano Battiato - per il corrente anno 2014 e contrarre il mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti per provare a definire la vicenda tentando di evitare un pronunciamento definitivo del Giudice delle esecuzioni».
S. DS. 

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