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Inchiesta «Sai 8» a Siracusa, la Finanza sequestra i conti

L’ipotesi al vaglio riguarda i mancati versamenti delle ritenute nei confronti dei dipendenti e dei lavoratori autonomi

SIRACUSA. Sono stati sequestrati i conti correnti, per un valore di 1 milione e 420 mila euro, di proprietà dell’amministratore pro tempore della Sai 8, la società di gestione del servizio idrico in città ed in alcuni Comuni della provincia dichiarata fallita dal tribunale.
Il provvedimento, eseguito dai militari della Guardia di finanza, è stato spiccato dal giudice per le indagini preliminari, Patricia Di Marco, su richiesta della Procura, che, nei mesi scorsi, ha aperto un’inchiesta sui mancati versamenti delle ritenute nei confronti dei dipendenti e dei lavoratori autonomi. Sotto i riflettori degli inquirenti, coordinati dal sostituto Marco Bisogni, trasferito nei giorni scorsi alla Procura distrettuale antimafia di Catania, ci sono i pagamenti relativi al 2012 e dalla ricostruzione compiuta dai finanzieri del comando provinciale di via Epicarmo una quota importante, pari a 1 milione e 420 mila euro, non sarebbe finita nelle casse pubbliche. Per riannodare tutti i fili, gli inquirenti hanno messo sotto osservazione i modelli presentati dalla Sai 8 all’Agenzia delle Entrate ed andando a spulciare il percorso del denaro sarebbe emersa quella presunta omissione.
Per farla breve, quei soldi non c’erano e così gli occhi delle Fiamme gialle e del magistrato si sono rivolti alla Sai 8 ed in particolare al suo quadro di comando. «Pertanto, l’amministratore pro tempore, è stato deferito all’autorità giudiziaria – fa sapere il comandante provinciale della Guardia di finanza, Antonino Spampinato - per la violazione della normativa tributaria che punisce il comportamento di chi, nella veste di sostituto di imposta, non versa nei termini previsti le ritenute risultanti dalla certificazione rilasciata ai dipendenti, quando l’importo supera la soglia di 50 mila euro».
I finanzieri stanno passando al setaccio tutti i conti correnti intestati all’amministratore pro tempore di Sai 8 in modo da “pareggiare” il buco che sarebbe stato creato con quei mancati versamenti. In queste ore, come spiegano gli stessi militari della Guardia di finanza, stanno per essere congelate le posizioni dell’indagato “nei più importanti istituti di credito nazionali”. L’inchiesta, comunque, è un troncone di un’altra indagine, condotta dalla stessa magistratura, sul crac della società.
«Nell’ambito del procedimento – spiegano gli inquirenti - relativo all’accertamento delle responsabilità sul fallimento della “Sai 8”, la Procura ha riscontrato e stigmatizzato alcune inadempienze economiche e gestionali, evidenziando la difficile situazione finanziaria della società non ritenuta in grado di gestire il servizio».

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