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Siracusa, dalla Regione pochi fondi per l’edilizia scolastica: sotto accusa l'assessore Scilabra

SIRACUSA. Pochi fondi per l’edilizia scolastica in provincia. A dirlo il deputato regionale Vincenzo Vinciullo che arriva a chiedere le dimissioni dell’assessore regionale all’Istruzione Nelli Scilabra. In particolare Vinciullo contesta la mancata assegnazione di risorse necessarie, in base al numero di abitanti, per avviare interventi nelle scuole, e per la seconda volte dice che la provincia è stata ”mortificata” nella distribuzione dei finanziamenti. «Con la nuova assegnazione di somme - spiega - ci saremmo aspettati, così come peraltro garantito, una distribuzione equilibrata delle risorse che tenesse conto dello scippo che avevamo già subito. Invece con il nuovo provvedimento alla provincia anziché essere assegnati oltre 3 milioni e 500 mila euro nel rapporto corretto fra finanziamento globale e numero di cittadini, sono stati assegnati solo 750 mila euro mortificando, ancora una volta, gli studenti e le studentesse della nostra provincia». Il deputato sottolinea come in provincia di Agrigento, che ha una popolazione di poco superiore alla provincia di Siracusa, siano stati finanziati nove progetti e ”perfino Ragusa, Enna e Caltanissetta - aggiunge -, che hanno una popolazione di molto inferiore alla nostra, hanno avuto finanziati rispettivamente 3, 2 e 5 progetti. Non occorre fare eccessiva polemica per notare questa insopportabile suddivisione soprattutto se rapportata a Caltanissetta, nella cui provincia, mi pare di ricordare, vi è anche la città di Gela”. Da qui la richiesta di dimissioni dell’assessore Scilabra, fatta da Vinciullo che ha presentato anche un’interrogazione parlamentare, chiedendo quali siano stati ”i criteri e le modalità” che sono stati adottati per valutare i progetti, e se il provvedimento verrà rivisto tenendo conto del numero di abitanti di ogni provincia, ”per evitare - rileva - di dare agli studenti e alle studentesse siciliane l’idea che la Regione opera con due pesi e due misure, favorendo alcune province per danneggiarne altre, assegnando ad alcune province fortunate le somme destinate a quelle che fortunate non sono”.

FE. PU.

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