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Avola, dopo la bocciatura della Corte dei conti la parola «dissesto» risuona in Comune

AVOLA. "Le ipotesi a questo punto da percorrere sono tre: dissesto finanziario, ricorso o ripresentazione di un nuovo piano di riequilibrio finanziario. Ma occorre che siano anche le forze politiche a proporre delle soluzioni per evitare il commissariamento che porterà all'aumento delle tasse e al taglio dei servizi". È stato ieri pomeriggio il sindaco Luca Cannata ad annunciare alla platea dei convocati nel salone consiliare del municipio, composta da consiglieri comunali, rappresentanti delle organizzazioni sindacali e rappresentanti dei partiti di maggioranza e opposizione, le ipotesi che si prospettano e che sono in fase di valutazione da parte dell'amministrazione attiva dopo la bocciatura da parte della sezione regionale della Corte dei Conti del piano di riequilibrio finanziario pluriennale i cui termini sia per il ricorso allo stesso organo di controllo che la ripresentazione di un nuovo piano sono partiti da ieri e che sono trenta per il ricorso e 90 per il nuovo piano di riequilibrio che dovrà approvare il consiglio comunale.
Cannata ha iniziato l'incontro facendo un excursus del piano di riequilibrio approvato nel marzo del 2013 e fino alle prime criticità riscontrate dai giudici della Corte dei Conti ai quali lo stesso sindaco e i funzionari del Comune hanno in ultimo delucidato con i chiarimenti nell'adunanza del 12 febbraio scorso a Palermo, fino alla deliberazione di lunedì scorso con la quale i giudici hanno dichiarato bocciato lo stesso piano finanziario del Comune di Avola per le motivazioni che lo stesso Cannata ha voluto esporre per sommi capi ai presenti ieri. Per il sindaco ci sarebbero anche delle perplessità su diverse motivazioni dei giudici, i quali hanno puntato l'obiettivo soprattutto sulle forte passività debitorie dell'ente che complessivamente ammonterebbero ad oltre 32 milioni di euro, di cui 16 milioni e mezzo riguardante il lodo arbitrale ancora in vita con l'impresa Astaldi -Di Penda, per la circonvallazione Avola-Noto. Ma ci sono anche altri debiti contestati al Comune come i 3 milioni di euro della prima tranche di finanziamento del progetto per la salvaguardia delle coste che la passata amministrazione Barbagallo ha utilizzato per spese correnti (stipendi e pagamento di fatture), nonché la ritenuta alta spesa per il personale e avanzi di amministrazione degli anni precedenti ritenuti non veritieri. Ma anche altri 220 mila euro di debiti fuori bilancio che il consiglio comunale è chiamato ad approvare lunedì prossimo. Insomma tanti debiti, quelli imputati dalla Corte dei Conti, che per Cannata e i revisori dei conti potrebbero essere frutto di errore dei giudici. A parlare in aula sono stati in pochi, tra cui i consiglieri Michele Murè, che ha chiesto di fare adesso un'operazione -verità sul bilancio e di andare a ricercare eventuali responsabili; Sebastiano Passarello del Pd, il quale si è detto contrario ad una eventuale ipotesi di accesso al fondo di rotazione per saldare parte dei debiti, e il segretario della Camera del Lavoro Salvatore Sangregorio, che ha invitato sindaco e consiglieri di mettere da parte le diatribe, visto che la Corte dei Conti sta spingendo il Comune verso il dissesto finanziario, e di trovare assieme delle soluzioni.

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