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Noto, la cattedrale pronta a svelare il suo volto

NOTO. La Cattedrale del miracolo può dirsi pronta a mostrare i suoi gioielli, quelle opere d'arte poste in essere sin dall'indomani della sua riapertura: era il 18 giugno 2007. A meno di due mesi dall'ultimo sopralluogo, i saggi della commissione per il completamento degli arredi della Basilica Cattedrale sono tornati all'interno dell'edificio: opere, affreschi, dipinti, sculture, vetrate, insieme alle tele della Via Crucis, in buona parte sono tutte al loro posto. La due giorni che ha impegnato il gruppo di esperti guidato da Luciano Marchetti, vicecommissario per la tutela dei Beni culturali, arrivato a Noto insieme a Francesco Buranelli, segretario della commissione Pontificia per i Beni culturali della Chiesa, al critico Vittorio Sgarbi e al responsabile unico del procedimento Antonio Castiglione, ha offerto buone indicazioni. Si è discusso soprattutto dei tempi e dell'ultimo segmento, gli affreschi - senz'altro il più atteso e al tempo stesso quello che più d'ogni altro ha aperto una serrata discussione che ha dato luogo anche a tenaci critiche -, che da qui alla fine del mese comporrà l'immagine nuova e definitiva della Basilica Cattedrale, il massimo tempio religioso della città crollato il 13 marzo del 1996 e ricostruito in poco più di undici anni.
Entro la fine del mese, una volta completata la collocazione su buona parte del soffitto dell'Assunzione al cielo della Vergine Maria con le quattro virtù cardinali (dipinto su tela di oltre 110 metri quadrati del pittore emiliano Lino Frongia), il grande cantiere con le sue possenti impalcature inizierà ad essere smontato. Qualche giorno prima però dalla parte centrale dell'altare maggiore spariranno i grossi tubi in acciaio: nell'area più avanzata del catino absidale, in un riquadro di otto metri quadrati, il pittore marchigiano Bruno d'Arcevia - dopo aver realizzato il Cristo Pantocratore nella conchiglia di fondo, e i dottori della Chiesa nell'arco presbiteriale - ha ultimato l'affresco del Trono di Dio in Attesa del Giudizio Universale, immagine molto presente nelle chiese di Sicilia, che ha sostituito la Vergine nel trionfo dell'Assunzione al cielo.
Completati anche altri interventi, come la disposizione, ai lati del grande portone in bronzo, delle due statue in stucco dei patroni d'Italia - san Francesco d'Assisi (opera di Gaspare da Brescia) e santa Caterina da Siena (Giuseppe Bergomi) - e la sistemazione nella parte esterna dei pilastri che si affacciano lungo le navate laterali delle quattordici stazioni della Via Crucis, opere del pittore Roberto Ferri.
Tra lunedì e martedì della prossima settimana, e in ogni caso prima che si proceda allo smantellamento del cantiere che occupa la navata centrale, saranno collocate le ultime tre vetrate delle finestre istoriate dall'artista toscano Francesco Mori.

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