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Abbandono di cuccioli ad Avola, la replica di una associazione animalista

AVOLA. "I 13 cuccioli segnalati ad Avola non sono stati ricoverati al rifugio visto che i cuccioli appena nati hanno un bisogno fisico della mamma assoluto, un bisogno che non può essere dato al interno di nessuna struttura ma solo dalla mamma o in modo purtroppo approssimativo da degli umani che emulano la mamma stessa 24 ore al giorno". Così scrive in una nota Marco Anselmino, presidente dell’associazione Canisciolti Onlus di Avola, in marito all'abbondono di cuccioli di cane ad Avola.
"Di fatto - aggiunge - i cuccioli sono stati presi in carico dai volontari dell'associazione Canisciolti Onlus che se ne prendono cura presso le loro abitazioni private e nonostante questo ad oggi ne sopravvivono soltanto 7. E' palese che i cuccioli segnalati siano di un cane di proprietà e non di un randagio: nessuna cagna abbandonerebbe mai i suoi cuccioli a poche ore dalla nascita con il cordone ombelicale ancora attaccato.
Anselmino fa anche una fotografia della situazione del territorio: "Nonostante le sterilizzazioni eseguite sui cani randagi dalla Asp sul territorio avolese con il supporto delle associazioni il fenomeno degli abbandoni sembra inarrestabile e tutto questo va ad incidere sulle risorse dell’amministrazione comunale. Quello che invece occorre è mettere il cittadino di fronte alle proprie responsabilità' : le leggi ci sono e vanno fatte rispettare, siamo nel  2014 e la filosofia “ del poi si pensa” non ha più nessuna scusa".
In arrivo anche una iniziativa: "Da parte nostra, stiamo organizzando per la prossima settimana, delle giornate di cultura e sensibilizzazione nelle scuole del territorio avolese : le nuove generazioni sono il nostro futuro. Abbiamo inoltre portato sulla scrivania del sindaco di Avola una proposta per incentivare le sterilizzazioni dei cani padronali".

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