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Noto, vecchio ospedale Trigona: interventi del Comune per strapparlo all’oblio

NOTO. Strappare allo stato di abbandono lo storico edificio di via Trigona, nella parte alta della città, che sul finire del Settecento e per quasi due secoli (fino all'ottobre del 1982) ha ospitato l'omonimo ospedale, dopo essere stato anche ospizio di mendicità. La battaglia, accresciuta da segnalazioni e denunce, portata avanti negli ultimi anni da Nuccio Tiberio, Eleonora Nicolaci, Salvatore Leanti e Rosario Salemi - prima come Legambiente e poi, una volta operata la scissione dalla sede nazionale, come Notoambiente -, qualche risultato comincia a darlo. Dopo anni di degrado, nonostante gli interventi eseguiti e gli ingenti stanziamenti piovuti, in questi ultimi giorni il Comune (che è titolare del cantiere avviato con i fondi della legge 433 del '91), con propri finanziamenti - si calcola oltre 40 mila euro - ha messo in atto una incisiva azione di bonifica.

Tanti i rimedi posti in essere dall'Ente di piazza Municipio: dall'eliminazione della folta vegetazione che nel tempo ha aggredito gli estesi cortili interni, al ritiro di materiali, travi e contenitori lasciati nell'area di ingresso dell'antico monastero di sant'Agata, dalla riparazione degli infissi provvisori in legno (coperture poste tutt'intorno all'edificio per evitare le infiltrazioni d'acqua e lo stazionamento di piccioni), al ripristino di pluviali e grondaie (le ultime, sostituite appena due anni prima, sono state nel frattempo rubate). Ma l'operazione è destinata a proseguire: entro i primi giorni della prossima settimana sarà rimosso anche l'amianto ammassato nel cortile.

E poi, una volta completate queste operazioni, che ne sarà dello stabile? Un interrogativo che ad oggi non ha una risposta certa. "Per non aggravare la già precaria situazione, con fondi comunali abbiamo provveduto a bonificare l'intera area di cantiere", dice il sindaco Corrado Bonfanti. "Poi ci sarà da capire a chi spetta la reale proprietà dell'immobile. Con decreto assessoriale la Regione Siciliana, in modo arbitrario, lo ha concesso all'Asp di Siracusa. Da attente ricerche storiche avviate sulla proprietà dell'immobile posso affermare, senza ombra di dubbio, che il vecchio ospedale a tutti potrà appartenere tranne che all'Asp di Siracusa. Ma al momento, una volta portati a termine i lavori - aggiunge Bonfanti -, mi preme che si proceda al pronto collaudo dell'edificio. Subito dopo sarà opportuno che si apra una serena discussione sulla reale proprietà. Intanto - assicura il sindaco - per evitare ulteriori danni, e quindi nuove spese, l'area sarà attrezzata con telecamere".

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