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Esposti all’amianto, ad Augusta i ricorsi dell’Ona: «Ma serve un registro regionale»

AUGUSTA. Sono una sessantina, di cui 25 sottoscritti da augustani che hanno lavorato a contatto con l'amianto, i ricorsi pendenti alla sezione del lavoro e previdenza al tribunale di Siracusa, presentati dal legale dell'Ona, l'osservatorio nazionale sull'amianto. Si tratta di cause di riconoscimento giudiziario che, se accolte, potrebbero consentire ai lavoratori ex esposti che attendono ancora un registro regionale, di poter accedere ai benefici contributivi dovuti all'esposizione per tanti anni all'amianto. «Alcuni di questi sono già giunti alla fase istruttoria e sono già stati prodotti i relativi documenti, in due ricorsi sono stati raggruppati svariati lavoratori, altri invece sono individuali e riguardano dipendenti di imprese della zona industriale che attendono il pronunciamento del giudice», spiega il legale Alessandro Scuderi che patrocina le cause della Sicilia orientale per l'Ona, nata in provincia nell'ottobre del 2011, dove l'incidenza sembra essere maggiore e si assiste frequentemente a mortalità per tumori causati anche dall'esposizione all'amianto. Uno degli obiettivi è istituire un registro regionale degli ex esposti, la Regione avrebbe già dovuto istituirlo insieme al centro di riferimento regionale per le patologie correlate che è stato individuato nell'ospedale Muscatello di Augusta, ma "il disegno di legge è stato già esitato dalle varie commissioni e quanto prima ci auguriamo approdi in aula per la votazione finale - commenta Calogero Vicario, coordinatore regionale -. Se riusciamo ad istituire il registro riusciamo laddove tutti hanno fallito». Ma accanto all'amianto "industriale" bisogna fare i conti anche con l'amianto proveniente dalle case degli augustani che viene smaltito con troppa facilità nelle discariche abusive a cielo aperto che nascono in diversi punti del territorio. Da qualche settimana due grossi ex serbatoi sono stati depositati accanto ai cassonetti dell'immondizia nella centralissima piazza delle Grazie, altri accumuli di vecchie lastre e bidoni d trovano anche nel popoloso quartiere di Monte Amara e nella zona di Baia di Arcile.

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