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«Tares», arriva l’affondo di Pappalardo: «Progetto Siracusa ha tradito l’intesa»

SIRACUSA. C’è chi parla di «imboscata» e chi ricorda che «non c’era un accordo ma una proposta sposata dalla maggioranza». A distanza di ventiquattro ore da un consiglio comunale dove si è sfiorata la rissa, resta alta la tensione tra la maggioranza e l’opposizione. E a fronte di un’assemblea che continua a essere litigiosa e a tratti senza alcun controllo passano quasi in secondo piano sia l’approvazione della proroga al 30 aprile del termine per il pagamento della quarta rata della «Tares» sia le enormi difficoltà che imprese e famiglie stanno affrontando per sostenere le spese per i tributi. In aula, mercoledì sera, in pochi istanti si è passati dalla speranza che la proposta di proroga venisse approvata in maniera rapida e senza polemiche a 40 minuti di delirio tra il pubblico, formato anche da esponenti del «Movimento 5 stelle» che chiedevano di applicare la legge e fare pagare solo il 20 per cento della tassa per i frequenti disservizi, e i consiglieri. Nell’aula si sono così vissuti momenti di forte nervosismo con il pubblico che protestava gridando «vergogna» a consiglieri e amministrazione e l’alta tensione tra i banchi dell’assemblea. A bacchettare i consiglieri è il presidente Leone Sullo. «Abbiamo dato il via libera a un provvedimento importante - ha detto Sullo - ma in aula si sono visti comportamenti poco consoni all’istituzione che rappresentiamo. Consegniamo alla città l’immagine di un consiglio più impegnato a litigare che a risolvere i problemi».


Sullo ha poi invitato tutti «a calmare gli animi affinchè in futuro non si assista più a scene del genere perchè il consiglio deve essere il luogo del confronto serio e sereno» e ha spiegato che «per motivi di sicurezza non sarà più ammesso pubblico in piedi in aula». «È stato un accordo tradito per agonismi personali - ha aggiunto Francesco Pappalardo, capogruppo del Pd -. Si è messo da parte il bene della città per mettere in piedi show personali con ”Progetto Siracusa” pronto a tradire questa intesa pur di mostrarsi in pubblico». Per Salvo Sorbello, esponente di «Progetto Siracusa» «la proroga non risolve di certo i problemi delle tante persone che sono costrette a pagare somme ingentissime. Voglio anche ribadire che non c’era alcun accordo ma una proposta dell’opposizione ”sposata” dalla maggioranza». Il primo firmatario dell’atto di indirizzo di ieri è Salvatore Castagnino di «Siracusa protagonista» ed è proprio lui che guarda agli effetti che la «Tares». «Ci sono migliaia di famiglie in grande difficoltà - ha dichiarato Castagnino - così come decine di aziende stanno subendo pesantemente l’effetto di un tributo così alto. Non era possibile rateizzare i pagamenti e la proroga era il massimo che potevamo ottenere». È invece un attacco rivolto al proprio capogruppo quello di Simona Princiotta del Pd che rivolta invece a quanto accaduto ieri parla di una «imboscata». «Il gruppo del Partito democratico è quello più numeroso - ha dichiarato Princiotta - e merita un capogruppo capace di stare al di sopra delle varie anime del partito. È anche necessario un maggiore confronto all’interno del gruppo». Per Alberto Palestro di «Siracusa democratica» il consiglio «ha portato a casa un bel risultato ma non si possono dimenticare tanti aspetti da correggere nel regolamento della Tares. Faccio poi appello a tutti i colleghi ad abbassare i toni e non esasperare ancora gli animi». Sulla vicenda è intervenuto anche l’assessore comunale al Bilancio Santi Pane. «In una situazione di particolare difficoltà - ha detto Pane - è facile cavalcare il malcontento. È inopportuno fare il sobillatore delle masse. Abbiamo subito scelte anche perchè nessuno nella giunta è così folle da voler tassare se stesso e i propri concittadini».

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