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Siracusa, disagi per una mammografia al «Rizza» Gli utenti: «Il macchinario non funziona»

Disavventura per una donna che doveva sottoporsi alla mammografia all’ospedale Rizza: il macchinario era rotto ed è stata rinviata a casa. Denuncia del marito all’Asp

SIRACUSA. Avere la prenotazione per una mammografia all’ospedale Rizza, ma nel giorno assegnato scoprire che il macchinario non funziona e quindi l’esame non può essere effettuato. È quanto si sarebbe verificato ad una paziente, che ha ricevuto l’avviso per la visita. A denunciarlo è il marito Marcello Lo Iacono che ha scritto una lettera alla direzione dell’Asp per segnalare quanto si è verificato il 24 gennaio. Abitano al Plemmirio, quindi, nel giorno della visita si sono organizzati per andare nella struttura di viale Epipoli per effettuare l’esame a quel preciso orario. «Nell’avviso - spiega Lo Iacono - viene riportata un’affermazione secondo cui l’azienda ha predisposto un contesto strutturale sicuro, dedicato e specializzato con strumentazione adeguata, sottoposta a frequenti controlli di qualità. Il giorno dell’esame mia moglie, proveniente da una zona di residenza distante 18 chilometri si presenta nella struttura solo per avere comunicato, purtroppo, l’impossibilità ad effettuare il test clinico a causa del guasto dell’apparecchiatura che si stava trascinando da diverso tempo». Lo Iacono lamenta il fatto che non siano stati avvisati in tempo, per evitare quindi l’inutile viaggio, disagio che interessa altri utenti. Sottolinea anche che il personale della struttura avrebbe risposto che ”non c’era disponibilità di tempo” per avvisare i pazienti. «Conosciamo perfettamente la professionalità del personale impiegato in quest’opera meritoria di prevenzione - aggiunge Lo Iacono - ma non possiamo sottolineare l’indifferenza e la faciloneria con cui vengono date risposte non all’altezza dell’alto compito a cui è chiamata l’azienda sanitaria». Una soluzione, suggerisce Lo Iacono, potrebbe essere quella di sostituire il macchinario, magari predisponendo apparecchiature di emergenza o centri alternativi dove poter inviare gli utenti e ridurre così i disagi. «Ma se anche queste opportunità dovessero incontrare difficoltà, a me certamente ignote - aggiunge - sarebbe sempre preferibile tentare di raggiungere telefonicamente o per via mail questi cittadini e fissare loro un nuovo appuntamento. Credo che queste piccole disfunzioni possono benissimo essere eliminate solo con un po’ di buona volontà e mettendo in campo altre poche risorse». Il commissario dell’Asp Mario Zappia annuncia che approfondirà la vicenda, per verificare quanto accaduto. «Non sono ammissibili - spiega - questi comportamenti, se sono accaduti, in tutti i settori e soprattutto in quelli più delicati. Farò le dovute verifiche perché fatti come questo non voglio che accadano».

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