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Intimidazione nella notte a Rosolini, a fuoco l’auto di un commercialista

ROSOLINI. Un incendio ha gravemente danneggiato ieri notte un’auto parcheggiata in via Ducezio, a Rosolini. Il mezzo, una Toyota «Land Cruiser», appartiene a Francesco Spatola, commercialista, un volto noto in città ed in provincia per aver ricoperto il ruolo di revisore dei conti nei comuni di Rosolini e Pachino.
Sulle cause del rogo sembrano esserci pochi dubbi e la matrice dolosa è la pista ”preferita” dai carabinieri, che, però, hanno aperto un’indagine non solo per risalire ai responsabili ma anche per decifrare la tipologia di avvertimento lanciato al professionista. «Credo - spiega il commercialista - che occorra un maggiore controllo del territorio per evitare il ripetersi di episodi spiacevoli. Faccio un appello al sindaco di Rosolini perchè possa predisporre, attraverso il lavoro della polizia municipale, dei servizi - conclude il professionista - di pattugliamento». Sulle ragioni che hanno ”armato” la mano degli autori del messaggio con il fuoco, il professionista assicura di non conoscerle. I carabinieri della stazione di Rosolini e della compagnia di Noto, al comando del maggiore Gennaro Micillo, scaveranno nella vita privata e professionale del proprietario dell’auto incendiata per trovare qualche elemento che possa aiutarli nell’identificazione degli attentatori. Compito per nulla semplice e con quello di ieri notte si allunga la serie di intimidazioni con il fuoco a Rosolini.
Non è la prima volta che persone, con incarichi pubblici, vengano presi di mira, addirittura nel marzo di due anni, a rimanere vittima di un avvertimento fu l’ex sindaco di Rosolini, Nino Savarino, che raccolse la solidarietà da ogni angolo della provincia. Qualche mese dopo, fu un consigliere comunale, Andrea Macauda, il bersaglio degli attentatori, che appiccarono un rogo ad un’auto nella sua disponibilità ma la stessa sorte toccò anche all’ex presidente del consiglio comunale, Patrizia Calvo. Nell’incendio di ieri notte, l’allarme è arrivato ai centralini del comando provinciale dei pompieri e della stazione dei carabinieri di Rosolini con alcune telefonate. Probabilmente erano le chiamate dei residenti della zona ma il rogo, per fortuna, non si è propagato: i militari hanno compiuto i sopralluoghi per provare a recuperare delle tracce lasciate dai responsabili dell’avvertimento. Gli inquirenti avrebbero recuperato dei campioni del rogo ma si stanno compiendo altri accertamenti nella zona di via Ducezio per verificase se ci sono telecamere che potrebbero avere filmato l’azione degli attentatori o la loro fuga.

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